Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ma non sapeva che fosse un pedofilo"

Joseph Ratzinger "non era a conoscenza né del fatto che il sacerdote X fosse un abusatore, né che fosse inserito nell’attività pastorale" e non gli si può imputare un "errore di trascrizione come falsa deposizione consapevole o “bugia“". È quanto si legge nell’analisi sui fatti contestati a Benedetto XVI, quando era a capo dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga (1977-1982), riguardo al caso di un sacerdote pedofilo in arrivo da un’altra diocesi. L’analisi è di un gruppo di esperti di diritto: Stefan Mueckl, Helmuth Pree, Stefan Korta, Carsten Brennecke, già coinvolti nella stesura delle 82 pagine di risposta alle domande della commissione. Quelle risposte, allegate al rapporto sugli abusi a Monaco, avevano suscitato polemiche e contenevano un errore di trascrizione che aveva portato ad affermare l’assenza dell’arcivescovo Ratzinger alla riunione in cui si decise di accogliere un sacerdote che si era macchiato di abusi.

Nelle nuove risposte, gli esperti ribadiscono che il cardinal Ratzinger, nel momento in cui accolse il sacerdote che doveva curarsi a Monaco, non era a conoscenza del fatto che fosse un abusatore. E nella riunione del gennaio 1980 non venne menzionato il motivo per cui doveva curarsi né si decise di impiegarlo nell’attività pastorale.