Martedì 23 Aprile 2024

L’orgoglio ucraino in un francobollo A centinaia in fila: "Vinceremo noi"

Kiev, corsa a comprare l’affrancatura da 3 euro. Celebra gli eroi dell’Isola dei serpenti e sbeffeggia i russi. La lezione dei più anziani: "I miei nipoti dovranno appenderlo in casa, i piccoli possono battere i grandi"

Migration

di Salvatore Garzillo

A Kiev nevica, poi esce il sole, fa freddo, piove un po’ e cinque minuti dopo scende di nuovo la neve fine fine. Il tempo cambia di continuo ma l’unica costante a Maidan è la coda sempre più lunga di persone che aspetta di entrare alle poste. Fino a qualche settimana fa una fila del genere in Ucraina l’avremmo vista per la distribuzione di cibo e medicinali, adesso migliaia di persone aspettano di poter ricevere un quadratino di carta. Pagandolo quasi 100 grivnie, per di più, circa tre euro. "Non è un francobollo, è un biglietto per il futuro", dice Andriy, numero 134 quando stanno servendo il 21. "Ti spiego: è disegnato un soldato che fa il dito medio alla nave Moskva. Conosci la storia?".

La storia inizia il giorno dell’invasione, il 24 febbraio scorso. Siamo all’Isola dei Serpenti, poco più di uno scoglio in mezzo al mare a circa 40 chilometri dalle coste ucraine e da quelle della Romania, a 300 dalla Crimea. Un punto strategico importantissimo nell’ovest del Mar Nero. Davanti all’isoletta si ferma l’incrociatore Moskva, in quel momento tra le armi più temibili della flotta russa, e i marinai urlano al megafono: "Arrendetevi e deponete le armi altrimenti apriremo il fuoco". Gli risponde Roman Hrybov, uno dei 13 soldati che difendono l’avamposto. È sintetico, non lascia dubbi: "Nave da guerra russa, vai a farti fottere!".

Il 25 febbraio la registrazione della comunicazione finisce su Telegram e diventa virale, trasformando quella frase nel motto della Resistenza ucraina. “Russian warship, f**k you…!”. Per giorni si è pensato che i soldati fossero stati uccisi ma il 28 febbraio la Marina ucraina ha confermato che erano prigionieri ma vivi. Andriy è felice che uno straniero conosca così bene la storia dei suoi eroi e nel frattempo ha scalato 3 posizioni.

"C’è gente che è arrivata all’alba perché nei giorni scorsi sono andati a casa a mani vuote dopo ore di fila". Il servizio postale Ukrposhta ha scelto l’illustrazione di Boris Groh, un artista ucraino originario proprio della Crimea, che in pochi centimetri è riuscito a sintetizzare lo smacco alla potenza russa."È la versione moderna di Davide contro Golia", commenta Lidya, qualche metro più vicino allo sportello ma ormai, come altri, interessata alla conversazione. "L’ultima volta che ho comprato un francobollo sarà stato negli anni Novanta – lei di anni ne avrà 60 –, ma questo non serve per una lettera, va incorniciato. I miei nipoti dovranno metterlo in casa, in bella vista, perché dovranno crescere con la consapevolezza che il piccolo può vincere sul grande se è nel giusto".

Approvazione dei presenti. Si procede di qualche centimetro. "Si possono comprare al massimo cinque fogli, quindi 60 francobolli in tutto", continua un signore accanto che per tutto il tempo ha fatto su e giù tra le news di guerra.

"Oggi hanno colpito perfino Leopoli, 6 morti. Questa è la risposta all’affondamento della Moskva. A maggior ragione devo comprare quel francobollo. Io non combatto ma è il mio piccolo modo per dire ’nave russa vai a farti fottere’".

Leopoli, la città in cui si è trasferito Groh dopo l’occupazione russa della Crimea nel 2014. Ma è sicuramente una coincidenza.

Momento di panico, qualcuno davanti diffonde la notizia che sono finiti i francobolli. L’agitazione dura pochi secondi, la fake news viene disattivata da un soldato. Qui la divisa ha un certo ascendente.

"Io non me ne vado finché non li compro", incalza Lidya, ormai capo popolo. Un ragazzo di vent’anni, numero 125, dice di non aver mai comprato un francobollo in vita sua e tantomeno di aver spedito una lettera. "Il servizio postale ha rilasciato una versione per la corrispondenza esterna e per quella interna. Quelli interni li conserverò, magari qualcuno lo metto in vendita su Internet. Ma gli altri voglio usarli. Ho tanti amici in giro per l’Europa e non vedo l’ora di mandargli una cartolina".