Giovedì 25 Aprile 2024

L’odio degli insospettabili Medici, bancari e manager Insulti sul web a Segre, denunciati in venti

Tra i volti noti finiti nei guai chef Rubio e il segretario della Lega di Reggio Calabria. Mattarella avverte: l’antisemitismo sta riemergendo anche grazie a un uso distorto dei social

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di Nicola Palma

A.I. compirà 74 anni ad aprile, vive a Reggio Calabria e risulta fondatore di una società di gestione di patrimoni immobiliari. Nicola Barreca, suo concittadino, di anni ne ha 71, ha un passato da bancario e un presente da segretario cittadino della Lega (eletto lo scorso 18 dicembre). Sempre di Reggio è G.L., che di professione fa l’oncologo. A Ferrara risulta invece residente il sessantaseienne C.T., professione assicuratore, mentre V.E.D. è un artigiano di 37 anni di Cesano Maderno, in provincia di Monza. E.M. è un’impiegata di Crotone, E.C. un’infermiera di Bisceglie (con il profilo Facebook pieno di post che ammiccano ai movimenti no vax) e D.I. un libero professionista di Latina. E ancora: nell’elenco compaiono l’imprenditore lucano D.S., il pensionato sardo trapiantato a Pavia E.C., la disoccupata trevigiana S.M., l’agente di commercio torinese E.T., il medico romano E.A., l’impiegato di Grottammare R.B., il bancario di Vercelli P.M., l’impiegato torinese A.P. e il libero professionista padovano M.P. Dell’elenco di sconosciuti al grande pubblico e agli archivi di polizia (escluso il caso della guardia giurata A.P. di Pietrasanta, in provincia di Lucca, denunciato nel 2014 durante una manifestazione a favore del disciolto partito fascista) fa parte pure un volto noto del piccolo schermo, come già emerso più di un mese fa: il trentanovenne di Frascati Gabriele Rubini, che i fan dei programmi cult "Camionisti in trattoria" e "Unti e bisunti" conoscono come Chef Rubio. E anche ieri, su Twitter, il cuoco ha commentato la recente strage di civili avvenuta a Jenin nel corso di un’offensiva israeliana con vari post, in uno dei quali si legge: "E la Segre muta"

In tutto i denunciati sono venti, diciassette uomini e tre donne, con provenienze sociali e geografiche tra le più disparate e quasi certamente sconosciuti l’uno all’altro. Unico comune denominatore: le offese da querela alla senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah, vomitate in gran parte tra ottobre e dicembre 2022 sul canale Telegram "Disinformazione.it". Ora per loro il prossimo, quasi certo, passo sarà quello dell’iscrizione nel registro degli indagati.

Proprio in concomitanza con il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale che ogni anno commemora il 27 gennaio le vittime dell’Olocausto, i carabinieri della Sezione indagini telematiche del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dal pm Nicola Rossato e guidati dal capitano Gianluca Bellotti, hanno deferito in Procura Chef Rubio e gli altri diciannove identificati per diffamazione a mezzo web con l’aggravante della discriminazione razziale, etnica e religiosa.

L’inchiesta è scattata il 6 dicembre scorso, quando Segre, assistita dall’avvocato Vincenzo Saponara, ha depositato in caserma tre denunce: la prima nei confronti di Rubini; la seconda contro l’utilizzatore di un account di posta elettronica "gmail" da cui la sera del 13 ottobre 2022, in concomitanza con l’inaugurazione dell’attuale legislatura (con la senatrice a vita a presiedere la prima seduta di Palazzo Madama), è stata inviata una mail dal contenuto ritenuto "gravemente offensivo, diffamatorio e antisemita"; la terza contro i gestori del canale Telegram "Disinformazione.it" (nella dicitura completa ci sono pure le generalità per esteso del padovano M.P.) per una serie di post pubblicati a novembre 2022. Una sequela di offese violentissime, con frasi irripetibili ed espliciti riferimenti alle camere a gas.

"I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell’Uomo sono la radicale negazione dell’universo che ha portato ad Auschwitz – ha detto ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella –. Principi che purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante, alimentato dall’uso distorto dei social, dell’antisemitismo, dell’intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa".