Domenica 8 Giugno 2025
GIULIO MOLA
Cronaca

L’imprenditore dal cuore nerazzurro. Inter e solidarietà, addio a Pellegrini

È morto ieri a 84 anni, proprietario del club dal 1984 al 1995: sua la squadra che vinse lo scudetto dei record. Attivo nei settori di ristorazione e welfare aziendale, ha lanciato il locale che serve pasti a un euro.

Amava l’Inter e la musica, era un imprenditore al servizio degli altri e filantropo appassionato, disponibile sempre con tutti e sempre allegro, come nelle serate d’inizio estate quando i cancelli della sua villa di Portofino si aprivano agli amici più cari per cantare, suonare e brindare. Ernesto Pellegrini se n’è andato ieri mattina a 84 anni dopo gli ultimi mesi di sofferenza, e per un beffardo scherzo del destino ha lasciato gli affetti più cari, la moglie Ivana (grande appassionata di grafologia) e la figlia Valentina, nel giorno in cui la Beneamata (entrata in campo col lutto al braccio) era impegnata in Germania nella finale di Champions League. Una dolorosa coincidenza, perché Pellegrini è stato il presidente dell’Inter dei tedeschi dal 1984 al 1995: sotto la sua gestione arrivarono campioni del calibro di Lothar Matthäus, Jurgen Klinsmann, Andreas Brehme e Karl-Heinz Rummenigge. Conquistò lo scudetto nella stagione 1988-1989 con Giovanni Trapattoni in panchina, mentre il suo ultimo trofeo arrivò con la Coppa Uefa del 1994 (in bacheca un’altra Coppa Uefa nel ’91 e la Supercoppa Italiana del 1989). Nel 1995, poi, Pellegrini cedette le quote della società nerazzurra a Massimo Moratti. "Ci ha lasciato il presidente Ernesto Pellegrini - il ricordo social del club nerazzurro -. Per undici anni ha guidato l’Inter con saggezza, onore e determinazione, lasciando una impronta indelebile nella storia del nostro club. Fc Internazionale e tutto il popolo nerazzurro si stringono attorno ai familiari".

Tifoso interista come pochi, ma anche imprenditore buono e generoso. Pellegrini è stato il fondatore, presidente e amministratore delegato di Pellegrini Spa (di cui la figlia Valentina è l’attuale vicepresidente), società che offre servizi di ristorazione collettiva e commerciale, welfare aziendale, distribuzione automatica, pulizia e sanificazione ambientale. "Lo ricorderemo come un uomo di fede, un filantropo generoso e illuminato, un imprenditore dai saldi principi etici e morali e straordinariamente capace. Il suo esempio, la sua visione e i suoi valori continueranno a guidarci per sempre", la commovente dedica del Gruppo Pellegrini con i suoi 11mila dipendenti. Cavaliere del Lavoro dal 1999, non è stato solo un imprenditore di successo, ma un uomo dal cuore grande: il 3 ottobre del 2014 inaugurò a Milano il ristorante solidale Ruben (in ricordo di un contadino morto di freddo nella sua baracca di legno e senza riscaldamento cui Pellegrini era affezionato) in via Gonin, zona Giambellino.

"Il mio piccolo contributo a chi è stato meno fortunato di me", lo spot più bello per spiegare l’iniziativa. Un pasto, un euro. Ogni giorno. E i ragazzi fino ai 16 anni non pagano. Oltre 60mila le cene servite ogni anno. Anche per questo "la nostra città lo ricorderà sempre con affetto", le parole del sindaco di MIlano, Beppe Sala. Perché "è stata una persona eccezionale", lo ricorda Rummenigge. Ora "l’unica cosa che possiamo fare è continuare a vivere anche per lui", la promessa di Walter Zenga. I funerali di Pellegrini si svolgeranno mercoledì 3 giugno alle ore 15 a Sant’Ambrogio.