Mercoledì 24 Aprile 2024

L’esercito israeliano entra a Gaza Netanyahu: i terroristi la pagheranno

Non si fermano i razzi di Hamas, scatta la controffensiva dal cielo e da terra. Più di cento i morti nella Striscia

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L’attacco a Gaza dal cielo e da terra è arrivato col buio ed è ancora in corso. I militari sono entrati dal nord della striscia a Conricus. Partono i razzi di Hamas in risposta ma il pugno duro di Nethanyahu si abbatte sul territorio palestinese per quella che potrebbe diventare e che è già una vera nuova intifada. Non c’è il minimo cenno di tregua. Dominano la morte e la paura tra i civili. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha subito convocato una riunione urgente per questa mattina.

I soldati israeliano sono entrati da terra protetti dall’aviazione. Sale sempre di più il numero dei morti che sono arrivati a più di 100 con centinaia di feriti molto gravi. Gerusalemme continua a bruciare. La gente a Tel Aviv è nei rifugi. Nessuno al momento intravvede lo spiraglio per una tregua o un cessate il fuoco. Le forze militari israeliane sono entrade ad occupare la striscia per scovare e distruggere le postazioni e le batterie dei missili di Hamas che da Gaza ha già scagliato più di 1600 razzi in tre giorni sui territori israeliani .

Il presidente americano Biden ha chiamato al telefono Netanyahu invitandolo ad una riduzione delle rappresaglie e il suo inviato nell’area e ha chiesto alle forze palestinesi di fare altrettanto. Non è stato ascoltato per il momento, Netanyahu ha detto che la farà pagare ad Hamas e che "Israele andrà avanti ad oltranza". Il segretario dell’Onu Guterres in un lungo colloquio con Putin concorda sull’immediata cessazione della violenza da entrambe le parti e la protezione della popolazione civile.

Le violenze i saccheggi e gli incendi però si ripetono. Un soldato israeliano è stato linciato a Jafa da un gruppo di arabi inferociti mentre ebrei estremisti armati di coltelli e bastoni hanno assalito gli abitanti di una zona araba.

Quella che può sembrare una certa resistenza americana ad intervenire lascia intendere che Biden non gradisce, come fece Trump, entrare a piedi pari e in totale difesa di Israele, dove Nethanyahu, invischiato in vicende giudiziarie personali, vede lo scontro in atto come un’occasione più che giustificata per rimanere al potere visto che non ci sono ancora le condizioni per la formazione di un nuovo governo che lo confinerebbe all’opposizione. Normalmente di fronte allo scontro con i palestinesi la popolazione israeliana si compatta, ma questa volta sono più forti del passato le critiche a Nethanyahu che ha tollerato l’espansione sconsiderata dei coloni e l’espulsione dalle loro case dei palestinesi.

In questo clima sempre più teso anche se La Casa Bianca ha mandato un inviato speciale di Biden per incontrarsi con le parti in conflitto, starebbero emergente l’Egitto e la Tunisia come paesi mediatori in grado di convincere israeliani e palestinesi almeno a raggiungere una tregua.

Qualcuno pensa che Biden speri segretamente in un cambio di leadership in Israele con un premier che accetti come priorità la protezione dei diritti non solo in Israele ma anche nei territori occupati. Davanti alle tragiche immagini della gente che cerca di scampare ai razzi e alle bombe, il segretario di stato americano Blinken ha però aggiunto:"Va bene difendersi da attacchi terroristici, ma Israele deve evitare vittime civili tra cui anche i bambini…".

La Casa Bianca vede adesso una distribuzione di responsabilità anche se rimane solida alleato di Israele e sulla scrivania di Biden c’è il delicato dossier Iran

Giampaolo Pioli