Mercoledì 1 Maggio 2024

Lavrov in tv, Draghi a muso duro: "Il suo comizio aberrante e osceno"

Altolà della Ue ai media italiani: "Stop alla propaganda russa". Ira degli ebrei dopo le frasi su Hitler e Zelensky

 Sergej Lavrov: il braccio destro di Vladimir Putin ha 72 anni e tre figli

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"È stato un comizio senza contraddittorio. Quello che ha detto Lavrov è aberrante. La parte su Hitler, poi, è veramente oscena". Usa parole durissime Mario Draghi per stigmatizzare quanto successo il primo maggio. "Innanzitutto parliamo di un Paese, l’Italia – ha detto in conferenza stampa a palazzo Chigi –, in cui c’è libertà di espressione: Lavrov appartiene a un Paese in cui non c’è. L’Italia permette di esprimere le opinioni anche quando sono palesemente false e aberranti. Quello che ha detto Lavrov è aberrante. E per quanto riguarda la parte riferita a Hitler, Zelensky come Hitler, è davvero oscena". "La televisione – ha sottolineato – trasmette liberamente queste opinioni. Si è parlato di intervista, ma in realtà è stato un comizio. Bisogna chiedersi se sia accettabile invitare una persona che chiede di essere intervistato senza nessun contraddittorio. Non è granché, non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee, non è granché.". Quanto alla nostra posizione, resta quella che è: a fianco di Kiev. "Noi – ha aggiunto – cerchiamo la pace, l’ho detto più volte. Non abbiamo bisogno di riposizionare l’Italia. Nessuno di noi vuole la guerra o un escalation, questo lo dirò certamente a Biden. Ma nessuno di noi vuole abbandonare l’Ucraina, ho detto più volte che avremo la pace solo se l’Ucraina riesce a difendersi".

Nel mondo politico il coro di condanna contro il ministro degli esteri russo Lavrov è sostanzialmente compatto, ma sull’opportunità di mandarlo in onda senza contraddittorio c’è divisione. "Penso che sia un’onta quello che è accaduto su Rete4 – dice il segretario del Partito Democratico Enrico Letta – , penso che sia un danno a tutta Rete 4, tutta Mediaset e all’Italia intera. L’Italia non può permettersi di avere una grande tv nazionale che trasmette uno spot di propaganda intollerabile, insopportabile contro un Paese bombardato con con frasi ignobili su Hitler e gli ebrei. Io chiedo veramente e con grande forza che la vicenda di ieri sera non termini qui, a me scandalizza".

"La scelta della direzione di Rete 4 di dare spazio al comizio senza contraddittorio – rincara la dose M5s – è inaccettabile. Auspichiamo che il Copasir adotti i provvedimenti per sanzionarlo". "La possibilità che è stata data a Lavrov di esprimere la propria dottrina antisemita nell’ambito di uno spazio televisivo di approfondimento – attacca Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane – riporta ancora una volta al tema della responsabilità dei media".

Ma nel centrodestra si distingue invece tra quanto ha detto Lavrov e le responsabilità di chi lo ha messo in onda. "Dopo le bestialità affermate su Rete 4 dal ministro russo Lavrov, che ha ripetuto le vergognose tesi della propaganda russa – osserva Giorgia Meloni, leader di Fdi – gli italiani hanno ben compreso quanto siano insensate le giustificazioni del governo russo. Non può essere data a Mediaset la responsabilità di tali affermazioni". "Bisogna condannare tutto quello che ha detto Lavrov – dice anche il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani–, ma credo che l’intervista alla trasmissione Zona Bianca sia stata fatta come qualunque giornalista l’avrebbe fatta". E, mentre dalla Commissione Ue arriva un monito ai media italiani sulla propaganda di Mosca, Mediaset difende la sua scelta.