Giovedì 2 Maggio 2024

Laura Boldrini dall'ospedale: "L'intervento è andato bene, ma quanto dolore"

La deputata dem traccia una sorta di diario social della malattia, con le sedute di fisioterapia: "Una fatica mostruosa"

Laura Boldrini e la foto del suo letto d'ospedale

Laura Boldrini e la foto del suo letto d'ospedale

Roma, 15 aprile 2021 - Dopo aver confidato la sua paura per la malattia e l'intervento al quale stava per sottoporsi, Laura Boldrini confida via social anche come è andata l'operazione, pubblicando anche una foto della sua stanza d'ospedale.  "L'intervento è andato bene - scrive la deputata dem facendo seguito al suo post dell'8 aprile - grazie alla professionalità e alla competenza del personale sanitario dell'ospedale, a cui va la mia più profonda gratitudine. Dopo un passaggio in terapia intensiva mi hanno spostata in reparto. E qui è subito iniziata la riabilitazione, che nella fase post operatoria è una prova durissima perché a volte il dolore è veramente forte". 

E' una specie di diario social della malattia, con i progressi raggiunti: "Ieri, con l'aiuto della fisioterapista, mi sono seduta sul bordo del letto e dopo, appoggiata ad un supporto, ho fatto un passo in avanti e uno indietro e poi mi sono seduta di nuovo. Una fatica mostruosa. Sembra un passaggio da niente, una cosa semplice e invece mi è sembrato tanto. E mi ha dato speranza - spiega ancora la ex presidente della Camera - Ero così contenta, anzi eravamo contente, anche l'operatrice e la mia compagna di stanza mi hanno rivolto parole di incoraggiamento". Ci vorrà parecchio, per tornare alla normalità:  "È come quando per raggiungere un posto hai davanti una salita che non sai quando finisce: la devi percorrere e basta, a passo lento e determinato - scrive Boldrini - Prima ti avvii, prima arrivi. Ieri sono partita e so che sarà lunga, perché recuperare ogni piccolo movimento che potrà restituirmi l'autonomia, costa fatica e dolore". 

Poi i ringraziamenti a chi le è stato vicino: "Mi sostiene in questa sfida, e mi sosterrà in futuro, l'affetto che ho ricevuto. La più importante delle risorse per combattere una malattia non è solo quella della determinazione personale, ma anche e soprattutto il non sentirsi soli, il continuare a percepirsi parte di una comunità, il mantenere i legami che hanno caratterizzato la nostra vita fino a quello spartiacque che, comunque, la malattia rappresenta", spiga la deputata del Pd.   La conclusione è quasi filosofica: "Perché c'è un prima e un dopo, inutile negarlo. Ed è quel prima che non si deve perdere, proprio nel momento in cui si è costretti a ripensarsi e ricostruirsi. Per questo, mi rivolgo a tutte e tutti coloro che hanno avuto per me un pensiero di sostegno e di affetto. A voi voglio dire una cosa sola: grazie".