Mercoledì 24 Aprile 2024

Lampedusa ricorda i 368 migranti morti nel naufragio del 2013

Migliaia di studenti in corte. Il presidente della Camera Fico: "Ci sia una regolamentazione dei flussi. L'Europa deve aiutare e non pensare ai blocchi navali"

La marcia in ricordo dei 368 migranti morti nel naufragio del 2013 (Ansa)

La marcia in ricordo dei 368 migranti morti nel naufragio del 2013 (Ansa)

Lampedusa, 3 ottobre 2022- Una marcia a Lampedusa per ricordare la strage di migranti del naufragio del 3 ottobre del 2013. Si celebra infatti oggii la Giornata nazionale della memoria e dell'accoglienza, a nove anni di distanza da quella tragedia che costò la vita a 368 persone, tra cui 83 donne e 9 bambini (20 i dispersi). Al corteo, che si è snodato da Piazza Castello fino al luogo simbolo della Porta d'Europa, hanno preso parte migliaia di studenti provenienti da tutta Europa, oltre al presidente della Camera Roberto Fico. Toccante il momento in cui i partecipanti, tra cui anche sopravvissuti di quel naufragio e di quello dell'11 ottobre dello stesso anno, hanno lanciato fiori in mare per commemorare le vittime. "Ringrazio autorità e studenti per essere qua. Per noi il 3 ottobre è una giornata molto importante, quel giorno abbiamo perso figli, padri, mamme e spose. Voi conoscete i numeri, si parla di 368. Noi li conoscevamo con nome e cognome, con volto, sogni e obiettivi", ha dichiarato proprio uno dei superstiti, Adal. Una corona di fiori è stata poi lasciata cadere in mare nel punto del naufragio dal sindaco Filippo Mannino, da Roberto Fico e dal presidente del comitato 3 ottobre, Tareke Bhraine

"Oggi ricordiamo qui chi è morto in mare e ricordiamo quanto la comunità di Lampedusa sia una comunità accogliente e importante per il nostro Paese. L'Europa deve fare di più sul fronte dei flussi migratori, bisogna superare il concetto di Paese di primo approdo e far sì che ci sia una regolamentazione dei flussi da parte di tutta Europa con corridoi umanitari e una diversa legislazione al riguardo a livello europeo e italiano. Con il superamento definitivo della legge Bossi-Fini", ha detto Fico, secondo cui "deve vincere un'Europa comunità, non un'Europa sul modello Orban, altrimenti i problemi aumentano". "L'Europa che deve aiutare e non pensare ai blocchi navali - ha aggiunto il parlamentare del M5s -. I flussi migratori non sono una emergenza, fanno parte della nostra vita e della società in maniera strutturale. Esistevano prima, esistono adesso ed esisteranno dopo. Dunque vanno gestiti perché sono anche una grande opportunità". 

"Si continua a morire nel Mediterraneo centrale e orientale, lungo la rotta atlantica e balcanica, nel canale della Manica e lungo i confini tra Polonia e Biellorussia. Dal 2013, oltre 24mila persone hanno perso la vita solo nel Mediterraneo - ha affermato invece il presidente del comitato Tareke Brhane -. I morti delle migrazioni spesso non hanno nome, non hanno volto, non hanno storia. Corpi sepolti senza identità, vittime senza nome, persone a cui è stato negato il futuro. Il comitato 3 ottobre chiede alle istituzioni europee che il 3 ottobre diventi Giornata europea della memoria e dell'accoglienza". 

Dal naufragio del 3 ottobre 2013 sono state 25mila le vittime nel Mediterraneo ricorda l'Organizzazione per le migrazioni (Oim), chiedenfo "che le parole 'mai più' diventino finalmente realtà e non una speranza ancora non realizzata".