Giovedì 9 Maggio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

La stretta su movida e vacanze "Test a chi torna da zone a rischio"

Contagi in risalita, summit governo-Regioni. Dopo Ferragosto probabile inasprimento di misure nelle discoteche.

di Alessandro Farruggia

Basta contagi di importazione. Basta vacanzieri che si trasformano in untori involontari. Chiunque ha transitato o soggiornato in Spagna, Grecia, Croazia o Malta dovrà fare un test sul Covid-19. E non basta. Ai 14 Paesi per i quali è previsto il divieto di ingresso e transito in Italia – la famosa black list – si aggiunge la Colombia. A deciderlo un vertice tra i ministri della Salute e degli Affari Regionali con la Conferenza delle Regioni, che ha dato parere positivo alla proposta del ministro della Salute Speranza. A spingere in questa direzione anche alcune regioni – tra le quali Emilia Romagna, Campania, Veneto, Lombardia, Puglia, Sardegna – che avevano pronte ordinanze i sui rientri. I dati di ieri sui contagi hanno confermato la necessità di una stretta: il numero dei contagi in Italia è salito a 481 nuovi casi a fronte dei 412 dell’altro ieri, per un totale di 251.713 da inizio emergenza, mentre i morti sono saliti a 10. Le regioni senza nuovi casi sono Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e la Provincia Autonoma di Trento, mentre i maggiori incrementi si registrano in Lombardia (+102), Veneto (+60), Piemonte (+42), Emilia Romagna (+41), Lazio (+37), Toscana e Puglia (+33).

Se dopo Ferragosto i numeri continuassero ad aumentare è possibile che si torni a disporre l’obbligo di mascherina anche all’aperto e a varare una stretta sulle discoteche, allo stato congelata per l’opposizione di alcune regioni, mentre altre, tra queste la Puglia, hanno annunciato di voler comunque introdurre norme più severe. Per le discoteche ieri si è deciso solo un aumento dei controlli ed è stata rinviata la decisione di vietare qualsiasi transito negli spazi chiusi: governo e regioni torneranno a riunirsi nei prossimi giorni.

Per i contagi di importazione però non c’è stata alcuna frenata e nessuna reale opposizione. L’ordinanza del ministro della Salute, firmata ieri sera, prevede per "le persone che intendono fare ingresso nel territorio nazionale e che nei 14 giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Repubblica di Malta o Spagna" e arrivano negli aeroporti e nei porti l’obbligo della presentazione "dell’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; l’obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento". "Dobbiamo continuare sulla linea della prudenza – ha commentato Speranza – per difendere i risultati raggiunti negli ultimi mesi con il sacrificio di tutti". "Il tema dei rientri – aggiunge il governatore del Veneto Luca Zaia – è serio. Bene, quindi, l’ordinanza del governo, altrimenti eravamo pronti a ordinanze regionali".