Martedì 23 Aprile 2024

La Spd fa eco a Letta "No ai post fascisti"

Fuoco incrociato su Giorgia Meloni. Ieri ad attaccarla in modo diretto è stato il presidente dell’Spd, Lars Klingbeil, spalleggiato da Enrico Letta, in una conferenza stampa congiunta a Berlino. "È importante che vinca il nostro partito gemello e non la post-fascista Meloni – ha tagliato corto Klingbeil – Meloni getta fango sulla Germania, Letta invece è per la cooperazione con la Germania, ha un altro stile ed è per la collaborazione. Sarebbe un grande vantaggio per l’Italia avere un premier come lui". "Il futuro dell’Italia è al centro dell’Europa, è con Germania, Francia, Bruxelles, con la Spagna. Questo è il naturale ruolo dell’Italia, è inutile che si cerchi di andare verso l’Ungheria di Orban o altre scelte", ha fatto eco un Letta gongolante dopo aver incontrato anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

Il segretario del Pd ha definito "gravissima" la scelta di "Salvini e Meloni di cercare di salvare l’Ungheria di Orban al Parlamento europeo", ma la risposta decisa di Giorgia Meloni è arrivata quando ancora Letta era sul suolo tedesco: "In nessuna democrazia evoluta l’unica opposizione al governo è oggetto di sistematici attacchi di cariche istituzionali e grandi media e, soprattutto, in nessuna democrazia occidentale il governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini nelle manifestazioni dell’opposizione". "Questa gente parla di Europa – il siluro finale –, ma il loro modello è il regime di Ceausescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare". Una risposta che non ha incrinato il buonumore di Letta, che si è detto comunque convinto di poter raggiungere il centrodestra.

Elena G. Polidori