Giovedì 17 Aprile 2025
ENRICO SALVADORI
Cronaca

La reazione del Divin Codino: "Poteva succedere di tutto. Adesso va superata la paura"

Baggio ha affidato le parole allo storico manager: un’aggressione fulminea, pochi punti di sutura "Solo quando vieni colpito ti rendi conto delle ferite che lascia un tale episodio di violenza e sopraffazione" .

La reazione del Divin Codino: "Poteva succedere di tutto. Adesso va superata la paura"

Più che per i segni alla testa e i punti di sutura applicati dopo il colpo sferrato da uno banditi, Roberto Baggio è ferito nell’animo per un’avventura drammatica che nessuno poteva immaginare in quell’oasi di pace. Nel grande casale rustico immerso nel verde sembra di vivere la solita, tranquilla, quotidianità. Ma nella struttura che si sviluppa su più livelli ed è circondata da ettari di campagna e da una fitta boscaglia non è una giornata come tutte le altre. Per Roby, sua moglie Andreina, per i figli Valentina, Mattia e Leonardo, per la suocera 80enne ancora sotto choc e per tutti i familiari.

La villa e la tenuta ’profanati’, la refurtiva trafugata, gli interminabili 40 minuti in balìa dei malviventi: un terrore difficile da cancellare. Ma come conferma Vittorio Petrone, il suo storico manager sin dai tempi in cui incantava sul campo, Roby ha ancora una volta sorpreso per lucidità e forza d’animo. Baggio ha affidato al manager le sue prime impressioni dopo l’aggressione. "Innanzitutto desideriamo, io e la mia famiglia, ringraziare tutti per il grande affetto ricevuto. Davvero grazie. In simili circostanze – ha proseguito Baggio – può accadere di tutto, e per fortuna la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura alla mia persona, lividi e molto spavento. Ora rimane da superare la paura".

Petrone ha citato solo pochi dettagli della vicenda perché gli investigatori raccomandano massima riservatezza. "L’aggressione è stata fulminea, è avvenuta quando non erano ancora scese le tenebre. In casa vi sono i migliori sistemi di allarme notturni possibili ma, essendoci ancora luce, c’era chi entrava e usciva e questo non ha consentito l’efficace azione dei dispositivi di sicurezza. Visto quanto è accaduto potenzieremo ulteriormente i sistemi di rilevazione diurna in tutto il perimetro della proprietà. Solo quando vieni colpito – ha proseguito – ti rendi conto di quali ferite lascia un episodio di violenza e di sopraffazione subìto nella tua casa, assieme alle persone a cui sei legato. In questa situazione Roberto mi ha ancora una volta stupito per la lucidità e la forza d’animo. Sono certo che lui, ora più che mai, sarà il pilastro a cui tutta la sua famiglia potrà appoggiarsi per riprendere la quotidianità e lasciarsi alle spalle questa brutale aggressione. Gli inquirenti – ha concluso – stanno lavorando intensamente. Abbiamo fiducia nel loro operato".

Un breve commento, uscendo dalla tenuta della famiglia Baggio, lo ha rilasciato anche il cognato dell’ex calciatore, Diego Fabbi fratello di Andreina. "C’era anche mia mamma nella villa giovedì sera, stavano guardando la partita tutti insieme. I banditi non si sa in che modo siano entrati. Se li sono trovati in soggiorno, parlavano poco, non si capiva la provenienza ma hanno agito bene con le mani picchiando Roberto".

Davanti all’ingresso della tenuta di Baggio c’è anche l’ex sindaco di Altavilla Vicentina, Carlo Dalla Pozza che abita a 300 metri in linea d’aria: "La zona è presidiata da telecamere con riconoscimento targhe e anche Baggio, che è un vicino di casa molto riservato, è attento al tema della sicurezza. Ora un po’ di paura c’è, perché non è stata una bravata ma l’azione di un commando armato".