Roma, 16 aprile 2025 – "Gli Stati Uniti stanno incassando numeri record per via dei dazi, l’inflazione è in calo", ha annunciato Donald Trump su Truth. Il presidente vorrebbe usare i dazi come leva per isolare la Cina, convincendo gli altri Paesi a limitare i rapporti commerciali con Pechino. L’obiettivo – secondo fonti vicine alla alla Casa Bianca, citate dal ‘Wall Street Journal’ – è ottenere impegni utili a isolare l'economia cinese dagli oltre 70 Paesi che negozieranno una riduzione delle barriere commerciali e tariffarie imposte da Washington. L'amministrazione Trump chiederà loro di non permettere il transito delle merci cinesi, di vietare alle aziende cinesi di stabilirsi sui loro territori per aggirare i dazi Usa, e di non assorbire i beni industriali a basso costo provenienti dalla prima potenza asiatica. Intanto le borse asiatiche proseguono in calo. Ma Pechino risponde: “La guerra commerciale non ci fa paura” e detta le condizioni per un dialogo.
Le Borse europee intanto chiudono in rialzo, con Milano maglia rosa. Ma Fitch intanto taglia le stime di crescita mondiali "in risposta alla severa escalation delle guerra commerciale". Chiusura ancora in rosso per Wall Street.
Toccherà a Meloni cercare di convincere il presidente Usa a rivedere la politica sui dazi: l’obiettivo – come ribadito più volte dalla stessa premier – è convincerlo a sposare la linea del “zero dazi per zero dazi”, una posizione condivisa anche con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Per questo la premier è arrivata a Washington, dove domani è attesa per il bilaterale cruciale.
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Chiusura in rosso per Wall Street con Nvidia (-6,8%) che trascina il Nasdaq al ribasso (-3,07% a 16.307 punti) dopo le nuove restrizioni statunitensi alle esportazioni di chip verso la Cina. Il gruppo con sede a Santa Clara ha dovuto fare un accantonamento fino a 5,5 miliardi per parare il colpo. Ad aggravare l'umore degli investitori anche le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, secondo cui la crescita Usa e' in rallentamento a causa della guerra commerciale scatenata dal presidente Donald Trump. Powell, in un intervento all'Economic Club of Chicago, ha affermato che dazi superiori alle aspettative probabilmente si tramuteranno in un'inflazione piu' elevata e una crescita piu' lenta. Il numero uno della banca centrale ha tuttavia osservato che l'economia statunitense e' ancora in una posizione solida e che la Fed e' in attesa di maggiore chiarezza prima di prendere in considerazione modifiche alla politica monetaria. Il Dow Jones e' sceso dell'1,72% a 39.673,79 punti mentre lo S&P 500 ha perso il 2,24% a 5.275,79 punti.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è atterrata negli Stati Uniti, alla Joint Base Andrews, nei pressi di Washington, in vista dell'incontro programmato per le 12 di domani alla Casa Bianca con il Presidente, Donald Trump. La premier e la delegazione italiana saranno ospiti del Presidente Trump, presso la Blair House, dove alloggeranno fino al termine della visita.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è atterrata negli Stati Uniti, alla Joint Base Andrews, nei pressi di Washington, in vista dell'incontro programmato per le 12 di domani alla Casa Bianca con il Presidente, Donald Trump. La premier e la delegazione italiana saranno ospiti del Presidente Trump, presso la Blair House, dove alloggeranno fino al termine della visita.
Le Borse europee chiudono in lieve rialzo, mentre Parigi viaggia piatta con il Cac 40 a -0,07%. A Francoforte il Dax avanza dello 0,27%, a Londra l'Ftse 100 sale dello 0,32% e a Milano, maglia rosa, l'Ftse Mib segna +0,62%.
Honda sposterà la produzione del modello Civic con motore ibrido dal Giappone al suo stabilimento in Indiana negli Stati Uniti, nel tentativo di mitigare l'impatto delle politiche tariffarie del presidente Donald Trump. La casa auto ha spiegato di ritenere opportuno trasferire la produzione del modello, attualmente assemblato nello stabilimento della prefettura di Saitama, a nord di Tokyo, negli Stati Uniti, considerando l'elevata domanda e popolarità della Civic in quel Paese.
Fitch taglia le stime di crescita mondiali "in risposta alla severa escalation delle guerra commerciale". L'economia globale crescerà quest'anno meno del 2%, ovvero 0,4 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti stime. La crescita di Stati Uniti e Cina è stata tagliata di 0,5 punti a +1,2% per gli Usa e a sotto il 4% per la Cina meno. L'area euro crescerà meno dell'1%. Fitch prevede che la Fed attenderà fino al quarto trimetre per tagliare i tassi di interesse. "L'indebolimento del dollaro ha creato più spazio per l'allentamento da parte delle altre banche centrali e ci aspettiamo tagli maggiori dalla Bce", ha detto Fitch.
La Cina ha definito "senza senso" l'ultima offensiva tariffaria degli Stati Uniti e ha ribadito che non intende lasciarsi coinvolgere in quello che considera un uso strumentale e irrazionale dei dazi da parte di Washington. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero del Commercio cinese, promettendo però dure contromisure nel caso in cui gli interessi del Paese venissero realmente colpiti. Rispondendo a una domanda sull'imposizione da parte degli Stati Uniti di un dazio del 245% su determinati prodotti cinesi, il portavoce ha accusato Washington di aver trasformato i dazi in un'arma politica. "Gli Stati Uniti hanno strumentalizzato e armato i dazi fino a portarli a un livello irrazionale", ha dichiarato. La posizione di Pechino riguardo ai cosiddetti dazi "reciproci" imposti dagli Stati Uniti, ha aggiunto il funzionario, è stata più volte chiarita. "La Cina ignorerà questo gioco di dazi privo di significato", ha affermato. Tuttavia, ha precisato il portavoce, qualora gli Stati Uniti insistessero nel danneggiare concretamente gli interessi cinesi, "la Cina adotterà contromisure decise e combatterà fino alla fine".
Piazza Affari vira in positivo quando manca mezzora alla chiusura. Per la prima volta la Borsa sale sopra la parità dopo un avvio negativo di una giornata nella quale ha raggiunto un ribasso intorno all1%.
Il presidente Xi Jinping ha sollecitato "la firma il prima possibile del protocollo di aggiornamento dell'area di libero scambio Cina-Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico)", utile a cementare i legami commerciali bilaterali che hanno raggiunto nel 2024 volumi per 980 miliardi di dollari e con le due parti rimaste reciprocamente i principali partner dal 2020. Incontrando il premier malese Anwar Ibrahim a Kuala Lumpur, Xi ha chiesto di "resistere al disaccoppiamento e alla rottura delle catene di fornitura", ai "piccoli cortili con alte mura" e "ai dazi eccessivi con apertura, inclusività, solidarietà e cooperazione" contro «la legge della giungla", secondo la Cctv.
I principali indici di Wall Street hanno aperto in territorio negativo, segnando un inizio di giornata sotto pressione. Il Dow Jones ha registrato una discesa di 189,47 punti, pari a un calo dello 0,47%, scendendo a 40.179,49 punti. La situazione non è migliorata nemmeno per l'S&P 500, che ha visto una diminuzione di 50,97 punti (-0,94%), scivolando a 5.345,63 punti. Infine, il Nasdaq, il più colpito tra i principali indici, ha registrato un significativo calo di 313,97 punti (-1,87%), fermandosi a 16.509,20 punti.
Il commercio globale di merci dovrebbe diminuire tra lo 0,2 e l'1,5% quest'anno, a seconda di come si evolveranno i dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E' la stima dell'Organizzazione mondiale del commercio. Secondo il WTO, l'incertezza che circonda la politica commerciale potrebbe avere "gravi conseguenze negative per il mondo", e inoltre "gravi rischi al ribasso" legati alla guerra commerciale "potrebbero portare a un calo ancora più netto dell'1,5%".
I consumi negli Stati Uniti corrono oltre le attese: a marzo le vendite al dettaglio sono risultate in rialzo dell'1,4% mensile, oltre le stime di 1,3% e molto oltre il precedente 0,2%. Su base annua, sono in rialzo dal 3,5% al 4,6%.
La California intende fare causa per fermare i dazi di Donald Trump. L'azione legale sarà depositata nelle prossime ore e rappresenta la prima significativa sfida alla politica commerciale dell'amministrazione. "Le tariffe illegali di Trump stanno creando caos per le famiglie, le imprese e l'economia, aumentando i prezzi e minacciando posti di lavoro», ha detto il governatore domocratico Gavin Newsom annunciando l'azione legale.
A metà seduta la Borsa di Milano è in calo (-0,7%), come Francoforte e Parigi (-0,55%), Madrid e Londra (-0,3%). Sui principali listini pesa il comparto dei microchip (-2,5%). Male anche le auto (-1,1%) e il lusso (-0,7%). Deboli le banche (-0,2%). Seduta positiva per le utility (+0,9%), con il prezzo del gas che sale a 34,78 euro al megawattora. Bene l'energia (+0,8%) in linea con il rialzo del prezzo del petrolio. Il Wti si attesta a 61,91 dollari al barile e il Brent a 65,29 dollari.

A Piazza Affari scivolano Iveco (-3,4%) e Leonardo (-3,2%). Vendite anche su Stellantis (-2,9%), all'indomani dell'assemblea, e Stm (-2,2%), in scia con il settore dei semiconduttori. Vendite sulle banche con Mps (-1,9%), in vista dell'assemblea per l'aumento di capitale a servizio dell'operazione su Mediobanca (-1,1%), Unicredit (-0,9%), in vista delle decisioni del comitato golden power sull'offerta per Banco Bpm (-1,3%). In luce Inwit (+2,3%), Snam (+1,9%) e Tim (+1,8%). Tra le società a minor capitalizzazione balzo di Bialetti (+59,5%), dopo la vendita del 78,567% a Nuo Capital ed in vista dell'opa per il delisting. Lo spread tra Btp e Bund scende a 118 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,68 per cento.
Donald Trump annuncia che oggi parteciperà personalmente ai negoziati con il Giappone per i dazi. "Il Giappone oggi viene per negoziare i dazi, il costo del sostegno militare e l'equità commerciale, io parteciperò ai negoziati con il segretari al Tesoro e al Commercio", ha scritto su Truth Social. "Speriamo che si raggiungere qualcosa che sia buono (ottimo) per Giappone e Usa", conclude.
Ieri la sera la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno avuto una nuova telefonata di coordinamento della visita di Meloni negli Stati Uniti dove incontrerà il presidente Donald Trump.
"Non divulgheremo alcun comunicato specifico, ma i messaggi sono in linea con quanto detto nei giorni precedenti. Quindi hanno coordinato questa visita. Come sapete, abbiamo già detto più volte che qualsiasi contatto con l'amministrazione statunitense è ben accetto. Lo ha detto la presidente stessa. Certo, la competenza negoziale spetta alla Commissione, ma il contatto e i contatti sono estremamente positivi, e quindi la presidente e la premier si sono coordinate", ha spiegato la portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà.

"Faremo tutto il possibile per giungere a un esito positivo" nei negoziati con gli Usa sui dazi, "ma in parallelo dobbiamo prepararci allo scenario potenziale di un mancato accordo". Lo ha detto il commissario Ue per la Giustizia, Michael McGrath, in conferenza stampa. I dazi "sono la strada sbagliata perché danneggiano le imprese e i consumatori e, in ultima analisi, possono mettere a rischio anche i posti di lavoro", ha sottolineato, ribadendo che Bruxelles punta a una "soluzione negoziata". "Penso che sia positivo che il lavoro ora continui a livello di esperti", ha aggiunto.
La Cina vuole che l'amministrazione di Donald Trump adotti una serie di misure prima di accettare il negoziato commerciale. Lo riporta la Bloomberg in base a "una fonte vicina al pensiero del governo" di Pechino. Tra le condizioni: più rispetto tenendo a freno i giudizi denigratori di figure di primarie del governo americano; una posizione americana più coerente; la volontà di affrontare i
timori cinesi sulle sanzioni Usa e su Taiwan.
Pechino chiede che Washington nomini un referente per i colloqui che abbia il sostegno del tycoon e che contribuisca a stilare un accordo che Trump e Xi Jinping possano firmare quando si incontreranno.
La Cina ha dichiarato di "non aver paura" di una guerra commerciale con gli Stati Uniti, pur invitando al dialogo, in seguito ai commenti della Casa Bianca secondo cui spetta a Pechino sedersi al tavolo delle trattative. "Se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere la questione attraverso il dialogo e la negoziazione, devono smettere di esercitare pressioni estreme, di minacciare e ricattare e avviare invece discussioni con la Cina sulla base di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio", ha affermato Lin Jian, portavoce del ministero degli Affari Esteri cinese, durante una conferenza stampa.

La casa automobilistica giapponese Honda ha annunciato che sposterà la produzione della sua Civic ibrida dal Giappone agli Stati Uniti, poiché le esportazioni dall'arcipelago sono ora soggette a un supplemento doganale statunitense del 25%.
L'annuncio arriva mentre il ministro giapponese per la rivitalizzazione economica, Ryosei Akazawa, avvia a Washington i negoziati per cercare di trovare un compromesso sui dazi doganali. "Sposteremo la produzione (di questo modello) negli Stati Uniti" nello stabilimento Honda in Indiana, e "la produzione cesserà (nello stabilimento di Saitama in Giappone) intorno a giugno o a luglio", ha riferito un portavoce del gruppo. La decisione, ha spiegato, non è "motivata da un'unica ragione, ma si basa sulla politica aziendale sin dalla sua creazione, che consiste nel produrre automobili laddove la domanda è forte", rifiutandosi di attribuire il trasferimento all'offensiva doganale.
Prosegue il rally dell'oro, con il contratto spot che ha superato per la prima volta i 3.300 dollari all'oncia, toccando un nuovo massimo storico a 3.317. Al momento il metallo prezioso scambia a 3.305 dollari (+2,3%) e ha guadagnato oltre il 25% da inizio anno. Anche il future sull'oro ha raggiunto un nuovo record a 3.315 dollari e, al momento, si attesta a 3.289,9 dollari (+2,2%).
Alle 11 la borsa italiana fa segnare un -0.80%. Dall'apertura delle contrattazioni Piazza Affari non ha mai superato la parità anche se ci sono stati un paio di tentativi di invertire la tendenza. I paggiori titoli sono Interpump Group, Stellantis che perdono intorno al 3,2%. Snam, Telecom e Italgas segnano i migliori risultati sopra il +1%.
La Borsa di Milano (-0,9%) prosegue in calo, in linea con gli altri listini europei. A Piazza Affari scivola Stellantis (-3,8%), all'indomani dell'assemblea degli azionisti. Lo spread tra Btp e Bund sale a 120 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%. Nel listino principale soffrono anche Saipem (-2,4%) e Leonardo (-2,1%). Male Stm (-2,1%), in linea con il settore dei microchip dopo le nuove restrizioni per Nvidia per le esportazioni in Cina. Seduta negativa per le banche con Mps che cede l'1,7%, in vista dell'assemblea sull'aumento di capitale per l'offerta su Mediobanca (-0,9%). Male anche Unicredit (-1,5%), in attesa delle decisioni sul golden power per l'offerta su Banco Bpm (-1,1%). In controtendenza Tim (+1,5%), dopo la firma dell'accordo per la cessione di Sparkle. Salgono anche Snam e Hera (+1,4%) e Italgas (+1,1%).
Le Borse cinesi chiudono la seduta contrastate e, malgrado il Pil del Dragone sia risultato migliore delle attese nel primo trimestre, scontano le tensioni commerciali con gli Stati Uniti: l'indice Composite di Shanghai, grazie al rally avuto nelle battute finali, sale dello 0,26%, a 3.276,00 punti, mentre quello di Shenzhen cede l'1,10% e si ferma a quota 1.878,92. La Cina ha segnato nel primo scorcio del 2025 una crescita del 5,4%, oltre il 5,1% stimato dagli analisti, mantenendo lo stesso passo dell'ultimo trimestre del 2024. Su base congiunturale, ha riferito l'Ufficio nazionale di statistica, il Pil è salito dell'1,2%, meno sia dell'1,6% dei tre mesi precedenti sia dell'1,4% di consenso.
Apertura in ribasso per le principali Borse europee, con Parigi a registrare il dato peggiore: l'indice Cac 40 avvia le contrattazioni in calo dello 0,73%. Poco meno decise le perdite per Francoforte (-0,55%), mentre Londra limita il calo allo 0,29%. Dati negativi anche sul fronte asiatico, dove Tokyo stamane ha terminato gli scambi lasciando sul terreno l'1,03%. In rosso anche Wall Street, che ieri sera ha chiuso con il Dow Jones in calo dello 0,38%; più vicino alla parità il Nasdaq, che ha chiuso a quota -0,05%.
Apertura in flessione per la Borsa di Milano, dove l'indice Ftse Mib avvia gli scambi in calo dello 0,77%, scivolando a 35.569 punti. Pesano ancora le incertezze sui mercati internazionali determinate dai dazi e dall'imprevedibilità delle mosse di Donald Trump.
Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi apre in rialzo a 119,7 punti rispetto ai 118,6 punti della chiusura di ieri. Il rendimento si attesta al 3,693%.
Nel Regno Unito a marzo l'aumento dei prezzi al consumi ha rallentato a +0,3% su base mensile, rispetto a +0,6% del mese precedente. Lo rende noto l'ufficio di statistica del Regno Unito. Su base annuale l'inflazione è pari a +2,6%, rispetto al +2,8% di febbraio. Entrambi i dati sono inferiori alle attese degli economisti.
L'euro riguadagna terreno sul biglietto verde e apre in rialzo sopra quota 1,13 dollari, trainato dalle tensioni commerciali globali e dalla crescente incertezza sulla politica tariffaria Usa, che hanno riacceso i timori di recessione e intaccato la fiducia degli investitori negli asset statunitensi. La moneta unica passa di mano a 1,1354 dollari (+0,65%) ed è stabile sullo yen a 161,46 (+0,01%). In calo il cambio dollaro/yen a 142,29 (-0,61%). C'è attesa per la Bce di domani, con i mercati che si aspettano in generale un taglio dei tassi di 25 punti base. Gli investitori seguiranno con attenzione la conferenza stampa della presidente Lagarde per carpire informazioni sull'impatto delle tensioni commerciali sull'economia dell'Eurozona e sul futuro andamento dei tassi di interesse.
La lussemburghese Nuo Capital, che fa capo al magnate cinese Stephen Cheng, ha perfezionato la sottoscrizione di un contratto di compravendita per l'acquisto del 78,567% delle azioni di Bialetti. Successivamente sarà lanciata l'Opa per il successivo delisting dalla Borsa di Milano. Un primo accordo accordo è stato raggiunto da Nuo Capital con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding per l'acquisto del 59,002%, per un corrispettivo di 47.334.000. Un secondo contratto di compravendita è stato stipulato con Sculptor Ristretto Investment, per l'acquisto di circa il 19,565% per un corrispettivo complessivo di 5.731.000 euro.
I contratti di compravendita prevedono pertanto che Nuo Octagon, anche tramite altra società direttamente o indirettamente controllata e designata dalla stessa quale acquirente, acquisti dai venditori una partecipazione complessiva del 78,567% del capitale sociale di Bialetti. Il closing è previsto entro la fine di giugno 2025. Successivamente promuoverà un'offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni di Bialetti quotate a Piazza Affari, con un corrispettivo non inferiore a 0,467 euro per azione. In seguito alla chiusura dell'Opa, l'acquirente intende perseguire il delisting delle azioni Bialetti.
La compravendita si inserisce nell'ambito di una più ampia operazione legata al rifinanziamento dell'indebitamento di Bialetti oggetto dell'accordo di ristrutturazione del debito. In particolare, si prevede che il rifinanziamento dell'indebitamento esistente di Bialetti oggetto dell'accordo di ristrutturazione. Ci sarà un finanziamento junior di importo massimo pari ad 30 milioni, che sarà concesso da parte di illimity Bank e Amco Asset Management Company e un finanziamento senior, di importo massimo pari a 45 milioni euro, che sarà concesso da Banco Bpm insieme a Bper e Banca Ifis. Previsto anche apporti di equity da parte di Nuo Octagon per almeno 49,5 milioni, con una riduzione significativa dell'indebitamento.
L'inviato del Giappone per i colloqui con gli Stati Uniti sui dazi, Ryosei Akazawa, è partito per Washington, dicendosi fiducioso in un esito 'win-win' che rispetti gli interessi nazionali giapponesi. "Sono fiducioso che riusciremo a costruire un rapporto di fiducia e a condurre buoni negoziati che porteranno a una relazione vantaggiosa per entrambe le parti", ha detto ai giornalisti Akazawa, ministro per la rivitalizzazione economica. A Washington, stasera Akazawa incontrerà il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. Colloqui durante i quali il ministro ha affermato di voler "proteggere i nostri interessi nazionali", sottolineando che Bessent e Greer sono "affezionati al Giappone".
Negli Stati Uniti ''inflazione è in calo'' e per via dei dazi si registrano ''incassi record''. Lo ha dichiarato il presidente americano Donald Trump su Truth Social. ''Gli Stati Uniti stanno incassando numeri record per via dei dazi, con il costo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l'inflazione è in calo. Promesse fatte, promesse mantenute!'', ha scritto Trump.
I dazi americani stanno esercitando "pressione" sull'economia e sul commercio cinesi, malgrado il Pil del primo trimestre sia cresciuto del 5,4%, oltre le attese. "Allo stato, l'imposizione di tariffe elevate da parte degli Stati Uniti è destinata ad esercitare una certa pressione sul commercio estero e sull'economia della Cina", ha ammesso Sheng Laiyun, numero due dell'Ufficio nazionale di statistica, nella conferenza stampa di presentazione dei dati trasmessa in streaming. In questo scenario, sia la ripresa e sia la crescita del Dragone sono ancora in fase di consolidamento, ha aggiunto Sheng.
Le Borse asiatiche proseguono la seduta in forte calo, poichè la persistente incertezza sui dazi Usa ha lasciato gli investitori diffidenti nei confronti dei mercati orientati al rischio. Sul settore tech pesa il colpo subito da Nvidia dalle restrizioni statunitensi sulle vendite di chip alla Cina, che evidenzia i danni causati da una guerra commerciale globale di ritorsione. Gli investitori hanno in gran parte guardato oltre i dati sul Pil cinese piu' forti del previsto per il primo trimestre; la crescita per i prossimi trimestri dovrebbe riflettere l'impatto dell'aspra guerra commerciale con gli Stati Uniti. Tokyo perde l'1,16%, Shanghai lo 0,60% e Hong Kong il 2,5%. Giu' anche Seul a -0,83% e Taiwan -0,2%.
L'amministrazione del presidente Donald Trump punta a sfruttare i negoziati sui dazi con i partner commerciali degli Stati Uniti come leva per convincerli a limitare i loro rapporti economici con la Cina, secondo il quotidiano statunitense 'Wall Street Journal', che cita "fonti informate sulle discussioni". L'obiettivo dell'amministrazione Trump, secondo il quotidiano, è ottenere impegni utili a isolare l'economia cinese dagli oltre 70 Paesi che negozieranno una riduzione delle barriere commerciali e tariffarie imposte dalla Casa Bianca. L'amministrazione Trump chiederà a questi Paesi di non permettere il transito delle merci cinesi, di vietare alle aziende cinesi di stabilirsi sui loro territori per aggirare i dazi Usa, e di non assorbire i beni industriali a basso costo provenienti dalla prima potenza asiatica. Queste misure mirano a colpire un'economia cinese già ritenuta fragile, e a costringere Pechino a sedersi a sua volta al tavolo delle trattative da una posizione di debolezza in vista di un possibile incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Le richieste avanzate da Washington potrebbero variare notevolmente da Paese a Paese, a seconda del loro grado di interdipendenza con l'economia cinese.
