Venerdì 26 Aprile 2024

La partita delle urne I dem rivogliono Pisa e Siena FdI all’assalto di Ancona e Brescia

Alle urne oltre sei milioni di italiani. Il vero avversario è ancora una volta l’astensionismo. Sfida al femminile nella città del Palio. A Imperia Scajola fronteggia il poliziotto che lo ha indagato.

di Cosimo Rossi

Assalto del centrodestra ad Ancona e Brescia. Rivincita possibile del centrosinistra a Pisa, Siena e forse Massa. Potrebbe insomma risolversi in un pareggio il turno elettorale in programma domenica 14 e lunedì 15, quando inizia il lungo turno di elezioni comunali che prosegue il 28 e 29 col voto in Sicilia e Sardegna e gli eventuali ballottaggi, mentre il 21 si vota in in Trentino e Val d’Aosta. Per il centrosinistra è certo fondamentale e possibile recuperare due dei tre capoluoghi toscani persi 5 anni fa, con in più quale speranza di ballottaggio a Vicenza. D’altra parte il centrodestra è in corsa per conquistare Ancona (che alle politiche e alle ultime regionali ha fatto cappotto), Brescia e Latina. Il che fa presagire che la bilancia penderà per il governo.

Alle urne gli oltre 6 milioni di cittadini di 790 comuni, di cui 165 a statuto speciale. Con l’incognita più grande che, più di eventuali cambi di bandiera, riguarda l’astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Nel 2018 aveva votato il 61,2% e nella scorsa tornata del 2022 il 54% degli aventi diritto, il 5,4% in meno rispetto alle precedenti elezioni locali. Un trend irrimediabilmente in calo.

Si vota in 13 capoluoghi di provincia: Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta, che si ripresenta. Ad Ancona, unico capoluogo di regione alle urne, finora amministrato da Valeria Mancinelli, si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il M5S sostiene Enrico Sparapani. Pd e M5S sono alleati a Latina, Pisa, Brindisi e Teramo.

Sfida quasi tutta al femminile a Siena, dove la situazione è assai frammentata. Ma il centrodestra unito su Nicoletta Fabio rischia di andare al ballottaggio con la dem Anna Ferretti; che poi potrebbe contare sui voti di 5 stelle e terzopolisiti.

Situazione anomala anche a Massa, dove il primo sindaco di centrodestra, Francesco Persiani, è stato sfiduciato e si ricandida con Lega, Fi e liste civiche; mentre FdI sostiene Marco Guidi. Il che fa sperare un centrosinistra in ordine sparso. Mentre a Pisa il fronte unitario che sostiene Paolo Martinelli potrebbe spuntarla contro l’uscente di centrodestra Michele Conti.

Anche a Teramo Pd e 5S sostengono insieme il primo cittadino Gianguido D’Alberto nella sfida contro Carlo Antonetti per il centrodestra. Mentre a Brindisi né centrodestra né centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie: Pd e M5s lanciano Roberto Fusco contro il sindaco uscente, Riccardo Rossi, appoggiato da una lista unitaria di sinistra ecologista; nel centrodestra invece il candidato delle forze di governo Giuseppe Marchionna è insidiato da Pasquale Luperti.

Curiosità di cronaca a Imperia, dove il sindaco uscente ed ex ministro dell’interno Claudio Scajola è sfidato per il centrosinistra dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato il suo contendente in sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui Scajola è stato condannato in primo grado a 2 anni.