Mercoledì 24 Aprile 2024

La furia dell’uragano Ida su New Orleans

La tempesta ha toccato terra 16 anni dopo Katrina: piogge torrenziali e venti oltre i 220 chilometri orari. Biden: "Ci prepariamo al peggio"

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di Giampaolo Pioli

L’appello arriva direttamente dal presidente Biden: "Sarà tremendo, ci attendiamo una devestazione enorme. Gli esperti mi dicono che l’uragano Ida è più violento di Katrina e potrebbe diventare il più grande nella storia della Louisiana. Non è solo New Orleans questa volta, ma altre parti della Louisiana e Mississippi verranno colpite. Proteggetevi e seguite i consigli delle autorità".

Con venti oltre 220 chilometri l’ora e masse di pioggia in arrivo che stanno flagellando i due stati, oltre 16mila persone sono già prive di energia elettrica mentre le acque cominciano a salire sulla fascia costiera e si prevedono enormi inondazioni. Anche se l’occhio dell’uragano Ida ha toccato terra a 70 chilometri dal quartiere francese devastato da Katrina esattamente 16 anni fa, si calcola che le acque saliranno di oltre due metri nel momento del massimo impatto. Il sessanta per cento della popolazione della Louisiana anche nei centro minori, e riuscita a trasferirsi in luoghi sicuri e nei rifugi messi a disposizione dalla protezione civile ma ci sono ancora decine di migliaia di persone che non vogliono lasciare le loro abitazione perché convinte che, dopo gli aggiustamenti fatti per Katrina, gli edifici possano resistere all’acqua e ai venti che stanno qualificando Ida come un uragano di categoria4 che potrebbe arrivare anche a 5.

Ida è la grande prova della verità per la Louisiana dopo il disastro e gli oltre 1.800 morti di 16 anni fa perché sarà uno stress test per tutte le dighe, i porti e le sacche di contenimento che sono state create.

Il governatore dello Stato, così come il sindaco di New Orleans, lancia appelli alla popolazione perché rimanga al riparo e rispetti il coprifuoco. Quasi tutte le piattaforme petrolifere nel golfo hanno sospeso l’attività data la potenza del vento e l’innalzamento delle acque. Oltre ottomila uomini della guardia nazionale sono stati messi in stato di allerta nelle zone più esposte. Il presidente Joe Biden, rientrato a Washington, ha subito dichiarato lo stato d’emergenza per facilitare il lavoro dei soccorsi e liberare i fondi per gli aiuti immediati. Si teme uno sradicamento dei pali della luce, sui quali in molte zone viaggiano anche le connessioni via cavo delle Tv, che potrebbe bloccare internet e anche le attività telefoniche. C’è il rischio di seri problemi nei rifornimenti alimentari che in queste zone costiere avvengono prevalentemente su gomma perché la caduta di alberi potrebbe impedire la distribuzione su strade e autostrade. Gli ospedali sono pieni e non c’è stata la possibilità di evacuare i pazienti in zone più sicure anche per le restrizioni legate al Covid. Molti collegano la potenza di Ida ai cambiamenti climatici e fanno notare che questo sta provocando un innalzamento notevole delle temperature anche nelle acque del golfo.

La presenza del presidente nel quartier generale della Feam a Washington in queste prime ore è la dimostrazione di quanto la Casa Bianca si sente giudicata anche dalla prontezza della risposta che saprà dare a questa emergenza naturale. Il sovrapporsi di questa crisi alle tremende ultime ore che si stanno vivendo con l’esodo dall’Afghanistan toglie il sonno a Biden. Quella che inizia oggi sarà davvero una settimana cruciale per la sua presidenza sia sul fronte interno che internazionale.