"La app Immuni non ha per ora raggiunto target che si immaginavano all’inizio". Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, intervistato durante un web talk organizzato dal Centro studi americani aggiungendo che "la campagna di comunicazione c’è e continua. La principale ragione per cui è successo non ha a che fare con la app e la campagna di comunicazione, ma con la fase del ciclo di vita dell’epidemia che viviamo, che trova una forma comprensibile ma non condivisibile di rilassamento". La app Immuni, ha sottolineato il commissario, "Ci servirà molto a partire dall’ autunno".
Inoltre Arcuri ha stimato che per garantire il distanziamento alla riapertura delle scuole a 8 milioni di studenti almeno il 40-50% dei banchi che gli stessi studenti usano dovrà essere ricomprato.
Sul monitoraggio agli aeroporti il commissario ha aggiunto: "Sottoporre a un test sierologico il cittadino straniero che sbarca in un aeroporto d’Italia se non vuole farlo è complicato, ma non è affatto complicato dotarlo di una mascherina appena arriva, cosa che già sta succedendo, e degli strumenti di sanificazione. Se però nell’aeroporto da dove parte qualcuno verificasse se è contagiato e lo fermasse, gliene sarei molto riconoscente".
E sul tema tamponi ha aggiunto: "Le Regioni italiane hanno la possibiltà di fare 92mila tamponi al giorno. Le abbiamo dotate dei tamponi e dei reagenti per estrazione e dei kit. Abbiamo scollinato la polemica di maniera sui reagenti. Ne fanno di meno? Bisognerebbe chiedere a loro perché ciò accade".
red. int.