Domenica 5 Maggio 2024

Influenza 2020, quanto dura e quando sarà il picco. Superato il milione e mezzo di casi

L'epidemia tornerà a galoppare dopo le feste. Al momento l'incidenza totale è pari a 3,7 casi per mille assistiti. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni. I consigli del ministero della Salute per limitare il contagio

Il picco influenzale è in arrivo (iStock)

Il picco influenzale è in arrivo (iStock)

Roma, 2 gennaio 2019 - L'influenza stagionale continua a colpire anche nei primi giorni del 2020, nonostante nell'ultima settimana si registri un lieve calo nel numero di nuovi casi (sono stati 225.000, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 1.587.000 casi) dovuto alla chiusura delle scuole, tradizionale bacino di contagio. L'epidemia tornerà a galoppare dopo le feste, andando verso il picco stagionale. Al momento l'incidenza totale è pari a 3,7 casi per mille assistiti. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un'incidenza pari a 9,9 casi per mille assistiti.

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Quanto dura l'influenza e quali sono i tipici sintomi

A rispondere è il Ministero della Salute: "I sintomi dell’influenza includono tipicamente l'insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.

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Trento, Marche e Campania le Regioni maggiormente colpite. L'andamento della curva epidemica è simile a quello della scorsa stagione influenzale 2018-19.

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I dati: incidenza, contagi, decessi

Come riporta il bollettino Influnet, di preciso il numero totale dei casi di influenza dall'inizio della sorveglianza è stato 1.587.000. Nella settimana dal 23 al 29 dicembre, l'incidenza totale è stata pari a 3,7 casi per mille assistiti, ma tra i bambini al di sotto dei cinque anni ha raggiunto i 10 casi per mille. Di pari passo con i contagi crescono anche i casi gravi, ovvero caratterizzati da complicanze respiratorie che hanno reso necessario il ricovero in terapia intensiva. Fino al 22 dicembre se ne contavano 8 di questi casi, quasi tutti con condizioni di rischio come obesità, malattie cardiovascolari e diabete. Di questi, 3 sono deceduti.

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Picco influenzale si avvicina

"Dalla prossima settimana con la ripresa della piena attività di scuole e uffici è prevedibile un aumento dei casi di influenza", spiega Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia. "Nell'ultima settimana del 2019 si è registrato un leggero calo dei casi di influenza, ascrivibile al periodo di chiusura delle scuole, principali centri di diffusione del virus", dice l'esperto. Dal prossimo lunedì le cose potrebbero cambiare repentinamente. "Ma va ricordato che in ogni caso ci si avvicina alla fase di massima attività del virus", precisa Maga. "Al momento l'andamento risulta del tutto simile alla scorsa stagione, per cui si può ipotizzare che il picco di verificherà tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Ma i virus sono imprevedibili e quindi una stima più precisa si potrà avere nelle prossime settimane", aggiunge l'esperto. "I virus dominanti sono i classici A/H1N1 e H3N2, seguiti dal virus di tipo B che al momento mantiene una circolazione limitata. Tutti i ceppi - assicura Maga - sono coperti dai vaccini disponibili. Anche se siamo avanti nella stagione è comunque consigliabile vaccinarsi per chi non l'avesse ancora fatto".

Come prevenire il contagio

La trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo nel limitare la diffusione dell’influenza. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (non-farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza e ha raccomandato 4 azioni: lavarsi le mani accuratamente, buona igiene respiratoria, isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale, uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale, quando si trovano in ambienti sanitari.

Tutte gli approfondimenti sul sito del Ministero della Salute.