Lunedì 6 Maggio 2024
ALESSANDRO MALPELO
Cronaca

Il virologo Caruso: "Proteggetevi, il disastro si può evitare"

Il presidente della Società italiana di virologia: "La situazione non è più quella di mesi fa. L'importante è minimizzare i danni fino al vaccino"

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La Francia registra un incremento dei contagi di Covid a livello esponenziale, il presidente Emmanuel Macron sembra paventare nuove chiusure indiscriminate. Professor Caruso, rischiamo un stop analogo anche in Italia?

"Io non credo, spero proprio di no, dobbiamo fronteggiare questa epidemia con mezzi diversi da prima – risponde Arnaldo Caruso, ordinario di Microbiologia all’Università di Brescia, presidente della Società italiana di virologia –, un secondo lockdown generalizzato sarebbe un disastro ma si può e si deve evitare".

Che alternative abbiamo?

"Prima avevamo scarse conoscenze del virus, a fronte di un’escalation di ricoveri e morti senza precedenti. Oggi sappiamo come si comporta l’infezione nelle diverse fasce di età, ci sono farmaci che abbiamo iniziato a sperimentare. Sono aumentati i posti di malattie infettive e terapia intensiva. Tutti hanno coscienza di doversi proteggere con dispositivi di uso comune e si sono adattati all’esigenza di contrastare questo Coronavirus".

Si diceva che l’estate avrebbe attenuato i disagi.

"Una seconda ondata era attesa ma ora il Covid sembra aver perso quella aggressività che mostrava nei mesi di marzo e aprile. Vediamo persone che si infettano, ma finora senza affollare gli ospedali".

Da Parigi dicono che Francia la ripresa dei contagi a ritmo esponenziale costringerebbe a misure drastiche.

"In quel caso, se i numeri tornano a colpire fasce di popolazione a rischio, si renderebbe necessario operare una chiusura mirata di alcune aree o strutture, per proteggere anziani e malati fragili".

Ci sono apprensioni anche per gli insegnanti, a cosa andranno incontro con la ripresa delle lezioni in presenza degli studenti?

"Certamente nel mondo della scuola c’è un problema di organizzazione degli spazi. Occorrono distanziamento e ricambio d’aria, più controlli intervallati in maniera idonea, tamponi per individuare persone infette e allontanarle subito. Una volta, per varicella e morbillo, gli alunni malati stavano a casa 15 giorni. Ecco, siccome molti prendono il Coronavirus in maniera asintomatica, dobbiamo prevenire la formazione di piccoli focolai sul nascere, ma senza chiudere tutto al primo caso di positività. Sarebbe un controsenso".

Come convivere con il virus?

"Bisogna fronteggiare il numero discreto di casi che si presentano senza ricorrere a misure estreme, continuare a responsabilizzarsi nel rispetto delle distanze. Se rispettiamo tutti le regole che abbiamo imparato, questo disastro non accadrà".

L’incremento dei casi positivi al tampone significa ripresa dei contagi?

"Assistiamo a un aumento di casi asintomatici che malati non sono. Le infezioni sono imprevedibili, ma non sarei così pessimista. L’essenziale è minimizzare i danni fino a quando un farmaco, o il vaccino, non ci permetteranno a riprendere una vita sociale e lavorativa piena".