Martedì 30 Aprile 2024

Il soprano ritrova la voce: guerra ingiusta

Dalla Scala al Metropolitan, i più grandi teatri avevano cancellato la russa Netrebko dal cartellone. "Tornerò a cantare in maggio"

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Scaltra come Rosina, la protagonista del Barbiere di Siviglia. Anna Netrebko, soprano russa di fama mondiale, ha fatto retromarcia e ha deciso che ora l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione è degna della sua condanna. Meglio tardi che mai. Molti teatri, dal Metropolitan di New York alla Scala di Milano, avevano cancellato le sue performance perché fino a ora aveva evitato di prendere le distanze da Vladimir Putin. Un silenzio molto costoso, visto che il suo cachet è proporzionale al talento, uno dei più cristallini della storia della lirica.

Ieri il soprano, dopo diverse settimane e dopo aver annunciato perfino un temporaneo ritiro dalle scene, ha magicamente ritrovato la voce. Il suo avvocato ha informato la stampa che Anna ha incontrato il presidente russo solo una "manciata di volte" e ha diffuso una nota della cantante: "Condanno espressamente la guerra contro l’Ucraina e il mio pensiero va alle vittime di questa guerra e alle loro famiglie. La mia posizione è chiara. Non sono membro di nessun partito politico, né sono affiliata a nessun leader della Russia. Riconosco e mi rammarico che alcune mie azioni o dichiarazioni del passato potrebbero a volte essere state mal interpretate".

D’altra parte la Netrebko è sempre stata dalla parte della pace e siamo noi a non averla capita, anche quando nel 2014 si è fatta fotografare con la bandiera dei territori controllati dalla Russia in Ucraina, dopo aver donato 18.500 dollari all’opera di Donetsk, cittadina finita sotto il controllo dei separatisti. E siamo sempre noi ad aver male interpretato le sue parole, quando ha detto che era ingiusto chiedere agli artisti russi di denunciare il proprio governo.

Parole e azioni che le sono costate, oltre al Met e alla Scala, diversi ingaggi in giro per il mondo. Ora che la Netrebko ha condannato la guerra contro l’Ucraina, tornerà a esibirsi in maggio in Europa. "Amo la Russia, il mio paese d’origine, e attraverso la mia arte mi adopero esclusivamente per la pace e la concordia", ha spiegato nella sua nota.

La Netrebko si aggiunge così alla lunga lista degli artisti russi che hanno rinnegato il presidente Putin. Tra loro anche Tugan Sokhiev, direttore del teatro Bolshoi che si è dimesso in segno di protesta, e la ballerina Olga Smirnova.

Luca Bolognini