Mercoledì 24 Aprile 2024

Il pizzino del killer "Un’ora e mezza per massacrarli"

Lecce, trovato un altro biglietto dell’ex inquilino. Giallo sul movente: resta aperta la pista passionale

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di Nino Femiani

Aveva pianificato la durata della sua mattanza, con corredo di torture degne dell’orrore dell’Isis dove i prigionieri venivano bolliti vivi. Nella sua mente sadica, il ventunenne Antonio De Marco, aspirante infermiere di Lecce e reo confesso dell’omicidio dell’arbitro Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta, intendeva sbrigare la ‘pratica’ in un’ora e mezza. È scritto in un altro pizzino trovato dai carabinieri nella casa di via Fleming a Lecce nella quale lo studente di Scienze infermieristiche abitava dopo essere stato sloggiato da via Montello, l’appartamento di Daniele ed Eleonora.

In questi novanta minuti De Marco avrebbe dovuto legare i due fidanzati con delle fascette stringitubi, torturarli con il coltello da caccia e l’acqua bollente, e infine farli a pezzi con la lama affilata. Per chiudere la macabra vendetta, avrebbe inscenato una rappresentazione dei corpi, scuoiati e bolliti. Una teatralità del crimine di cui tutt’Italia avrebbe parlato e che Lecce non avrebbe mai dimenticato. Una rivalsa mediatica rispetto a una comunità che lo ignorava, ma che viceversa celebrava il giovane arbitro, astro emergente dei fischietti, e la sua splendida fidanzata appena assunta all’Inps e con il pallino della magistratura.

Ora dal carcere di borgo San Nicola a Lecce, Antonio (tenuto in isolamento per la giovane età e per ragioni legate al Covid) dice di "essere pentito e confuso" per la "cavolata" che ha fatto e lo ripeterà oggi al gip Michele Toriello. A cui dovrà spiegare perché abbia infierito così tanto sui quei due corpi, con ben sessanta coltellate. Certo, la giustificazione ‘psicologica’ fa la gioia dei titolisti: ero invidioso della loro felicità. Ma regge davvero questo il movente che spinge un giovane a trasformarsi in un Hannibal Lecter? O c’è dell’altro, oltre all’invidia?

Così gli inquirenti scavano dentro il passato recente di De Marco, in quella convivenza occasionale e breve (un mese tra ottobre e novembre, un altro mese e mezzo tra giugno e agosto) a casa-De Santis dove aveva affittato una stanza e conosciuto Eleonora. Ed emerge uno scambio di battute in chat con l’arbitro che dice alla fidanzata: "Il ragazzo infermiere vuole di nuovo la stanza". Lei deride Antonio con delle faccine, senza mai chiamarlo per nome: "Ahahah… torna tutto come prima". Una battuta che lascia intravedere insofferenza verso quel ragazzo. Parlando con un’amica, Eleonora aveva infatti manifestato questo disagio e l’intenzione di suggerire a Daniele di metterlo alla porta. Così la seconda locazione durata poco più di un mese. È questo che suscita la vendetta di De Marco? O lui si era invaghito di Daniele o di Eleonora e pensava che la fine di quel legame immobiliare si traducesse in un distacco definitivo? Ombre che vanno spazzate vie.