Lunedì 29 Aprile 2024

Il nodo migranti. Basta partenze illegali. No al blocco navale, ma hotspot in Africa

La premier: coinvolgere la Ue rilanciando la vecchia missione Sophia. L’obiettivo è non lasciare agli scafisti il traffico di esseri umani. Il governo chiederà alle organizzazioni internazionali di fare il filtro

Il salvataggio di 39 migranti da parte Ocean Viking, nave dell’ong. Sos Mediterranee, in a

Il salvataggio di 39 migranti da parte Ocean Viking, nave dell’ong. Sos Mediterranee, in a

In Italia non si entra in modo illegale, dice Giorgia Meloni. Che chiede un blocco delle partenze dei barconi accoppiato a intese con i Paesi del Nordafrica per creare hotspot per vagliare le richieste di asilo. Così il premier nel discorso alla Camera, riconferma la sua linea, che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi definisce "di umanità e rispetto delle regole".

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"Sicurezza e legalità – ha detto a Montecitorio la leader di Fdi – riguardano anche una corretta gestione dei flussi migratori. Secondo un principio semplice: in Italia, come in qualsiasi altro Stato serio, non si entra illegalmente, si entra legalmente attraverso i decreti flussi". Meloni parla della "terribile incapacità nel trovare le giuste soluzioni alle diverse crisi migratorie" accusa che "troppi uomini e donne, e bambini, hanno trovato la morte in mare nel tentativo di arrivare in Italia" E la sua ricetta non è dissimile da quella che tentò Matteo Salvini al Viminale. "Questo governo vuole fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo".

E qui rispunta l’idea del blocco navale, cucinato in salsa in un certo senso europea, con selezione "a monte" degli aventi diritto d’asilo. "La nostra intenzione – ha ammesso Meloni – è sempre la stessa. Ma se non volete che si parli di blocco navale lo dirò così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell’Ue che nella terza fase prevista, e mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal Nordafrica. Intendiamo proporlo in sede europea e attuarlo in accordo con le autorità dei Paesi africani, accompagnato dalla creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha". Perché, sostiene "non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni. Quello che vogliamo fare è impedire che sull’immigrazione l’Italia continui a farsi fare la selezione in ingresso dagli scafisti".

La premier ha anche proposto quello che ha chiamato "piano Mattei per l’Africa", "un modello virtuoso di crescita tra Ue e nazioni africane" per ridurre il numero di migranti economici. "Non è in discussione il diritto d’asilo che per me è sacro, ma serve una missione europea per aprire hotspot perché l’immigrazuione va controllata" ha aggiunto nella replica alla Camera. "Qualcuno – ha sottolineato – non vedeva che in molti finivano a spacciare o nel circuito della prostituzione: questo accade quando non si gestiscono flussi. Su questo io non ho cambiato idea. La verità è che se accogliamo non possiamo farlo dando lavoro a condizioni che per gli per italiani non sono da accettare. È una vergogna lo sfruttamento migranti in agricoltura". E ha aggiunto: "L’immigrazione incontrollata è stata uno strumento nelle mani di grandi concentrazioni economiche per rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. Un principio sbagliato, se accogli qualcuno nella tua comunità non lo accogli per essere un lavoratore di serie B. Ed è per questo che i flussi vanno governati".