Giovedì 12 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

Il delitto Resinovich. I pm accusano il marito: "La aggredì e soffocò"

La ricostruzione nella richiesta di incidente probatorio. Secondo la procura l’assassino è Sebastiano Visintin.

Un’immagine di Liliana Resinovich insieme con il marito Sebastiano Visintin

Un’immagine di Liliana Resinovich insieme con il marito Sebastiano Visintin

Sebastiano Visintin ha aggredito sua moglie Liliana Resinovich all’interno del parco dell’ex ospedale psichiatrico con "afferramenti, compressioni, percosse, urti e graffi, tutti indirizzati in diverse sedi del capo, alla mano destra, al torace e agli arti" e "ne cagionava la morte avvenuta mediante soffocazione esterna diretta (asfissia meccanica esterna), quale conseguenza di afferramento e compressione del volto della vittima. I fatti sono stati commessi il 14 dicembre 2021". Questa, secondo la pm Ilaria Iozzi, che dirige le indagini sulla morte della 63enne, è la ricostruzione della dinamica dell’omicidio anticipata da Il Piccolo di Trieste. Iozzi la mette nero su bianco, dettagliando il reato contestato a Visintin, nella richiesta di incidente probatorio in ordine all’assunzione della testimonianza di Claudio Sterpin che il 21 maggio scorso Iozzi ha avanzato alla gip Flavia Mangiante.

La Procura quindi avrebbe ben chiaro come siano andate le cose: evidentemente deve avere in mano elementi importanti che ancora non sono emersi. Tali da indurre a svelare un’imputazione provvisoria, ben circostanziata nei modi e nei tempi. Visintin, quindi, stando all’ipotesi accusatoria, avrebbe intercettato la moglie subito dopo piazzale Gioberti, dopo che la telecamera di un autobus aveva catturato la sua ultima immagine. Una ricostruzione che però si scontrerebbe con quella che è stata fin qui nota fatta dagli inquirenti in merito agli spostamenti di Visintin quella mattina. Nel merito i difensori di Sebastiano Visintin, Paolo e Alice Bevilacqua, raggiunti telefonicamente dal giornale hanno mantenuto il massimo riserbo.

Liliana Resinovich, 63enne ex dipendente regionale in pensione, era uscita dal suo appartamento al civico 2 di via Verrocchio a Trieste il 14 dicembre 2021, intorno alle 8.30. Non vi ha mai fatto ritorno. A casa ha lasciato la borsetta, il portafogli, i documenti di identità, due cellulari e la fede nuziale. Il marito ha presentato denuncia di scomparsa la sera stessa, intorno alle 22. Gli inquirenti nelle prime ore avevano pensato a un allontanamento volontario. Il 21 dicembre 2021 il sostituto procuratore Maddalena Chergia ha aperto un fascicolo per sequestro di persona, a carico di ignoti. Il 5 gennaio 2022 le ricerche si spostano nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico, dove tra le sterpaglie, poco dopo le 16, viene rinvenuto il corpo di Liliana.