Mercoledì 1 Maggio 2024

I virologi-star si odiano tutti Che rosiconi

Leo

Turrini

Molti anni fa, Nanni Loy, un genio del grande cinema italiano, inventò un programma televisivo in cui, settimanalmente, assegnava il premio… Rododendro alla persona o alla categoria che più… rosicava, di fronte a poco graditi successi altrui.

Ebbene, in questa folle estate del 2022 stiamo assistendo ad un curioso fenomeno socio culturale. Cioè alla trasformazione in Rosiconi dei Virologi Superstar, gli esperti che causa maledizione da Covid-19 diventarono icone del mezzo schermo. Erano di sicuro ottimi studiosi ma altrettanto sicuramente non erano preparati alla clamorosa botta di popolarità.

Stiamo ai fatti. In piena campagna elettorale, il noto virologo Bassetti annuncia che non gli dispiacerebbe fare il ministro nel governo di Giorgia Meloni, evitando però di passare per le urne. Al che il noto virologo Crisanti comunica di avere accettato la candidatura al Parlamento nelle liste del Pd di Enrico Letta. L’altrettanto noto virologo Galli prontamente commenta che lui fa gli auguri a tutti, tanto sta scrivendo un libro. Nel frattempo il celebre Bassetti ci informa che il famoso Crisanti pensa a Montecitorio perché prossimo alla pensione, ma il famoso replica al celebre che le cose non stanno esattamente così.

Mentre purtroppo perdura il silenzio delle illustri dottoresse Capua (che peraltro già fu deputata in passato) e Viola, qui tocca concludere che il Festival del Rododendro non risparmia nessuno, manco gli addetti ai virus.

Conosco giornalisti che per apparire in tv, non dico a Palazzo Madama, ucciderebbero la mamma e la moglie. Ma ho sempre pensato che la smania di visibilità appartenesse, quasi in esclusiva, alla mia disgraziata categoria. Beh, mi sbagliavo. Anche quelli che al computer da redazione preferiscono le sequenze da virus soffrono della stesso difetto.

Che tristezza.