Mercoledì 1 Maggio 2024

I grillini riaprono il fronte dei decreti sicurezza Ma Zingaretti non ci sta: i patti vanno rispettati

Il Movimento vorrebbe rivedere parte dell’accordo sui permessi di soggiorno che fu firmato a luglio

Torna a salire la tensione sui decreti sicurezza nella maggioranza, in vista del consiglio dei ministri, domenica, che dovrebbe ratificare l’intesa raggiunta a luglio. Il M5s vorrebbe ridiscutere la bozza, non digerisce la reintroduzione della protezione umanitaria tra le motivazioni per i permessi di soggiorno.

Il Pd, però, non intende rimettere mano al testo definito: "Ne abbiamo discusso per mesi, sono convinto che nei prossimi giorni sarà approvato", osserva il segretario Pd, Nicola Zingaretti. Ma ci sono molti altri punti di frizione dentro la maggioranza, come ha ricordato ieri il capo politico pro tempore dei grillini, Vito Crimi. Che ha tirato il freno sul Mes: "È l’ultima spiaggia, non ci arriveremo mai".

Dopo aver escluso il rimpasto di governo ("Non c’è alcuna ipotesi Di Maio-Zingaretti vicepremier"), Crimi si è addentrato nelle questioni interne ai 5 stelle: "Non stiamo rivedendo il limite del doppio mandato".

Frase in contraddizione col suo rilancio della ricandidatura di Virginia Raggi a Roma (sarebbe per lei il 3° mandato, dopo quello da consigliere e da sindaco), ma anche di quello di Chiara Appendino, oggi alla guida di Torino (e condannata in 1° grado) che, per il leader grillino, ha le caratteristiche "per entrare nella direzione collegiale". Poche certezze su come sarà scelto il direttorio, la piattaforma Rousseau è ’sotto esame’. Ieri Casaleggio era a Roma dove ha incontrato Di Battista, ma non Di Maio, col quale resta il ‘gelo’.

Elena G. Polidori