Giovedì 18 Aprile 2024

I due papà arcobaleno: "Ci servono più tutele e meno sotterfugi"

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Il 2022 è stato l’anno della svolta per Gianfranco Goretti e Tommaso Giartosio, perché il Tribunale per i minorenni ha dato il via libera all’adozione ’speciale’ per i due figli, nati negli Usa attraverso un procedimento di maternità surrogata. Figli, che ora hanno 15 e 17 anni, vissuti fino a quel passaggio in un "limbo giuridico" con riflessi nella vita quotidiana, dalla scuola alle cure mediche.

Gianfranco, come giudica lo stop imposto dal ministero dell’Interno ai riconoscimenti immediati per i figli delle coppie dello stesso sesso da parte dei sindaci?

"Sono deluso e arrabbiato. La società si evolve, mentre la politica rimane 800 passi indietro. Noi, con le Famiglie Arcobaleno e Agedo, portiamo avanti la nostra battaglia con ancora più forza, con l’obiettivo di ottenere pari diritti per tutte le famiglie, grazie anche a quei sindaci che finora, nell’assenza di una legge, si sono assunti le responsabilità delle loro azioni. Le vere vittime non siamo noi ma i nostri figli, costretti a vivere in una situazione paradossale. Negli Stati Uniti sono stati riconosciuti subito dopo la nascita come figli di due padri, mentre in Italia hanno vissuto per anni come figli di un padre single, con il secondo genitore privato di ogni diritto pur vivendo nella stessa casa. Adesso, dopo l’adozione, sono riconosciuti come figli di due genitori, di cui uno adottante".

Quanto tempo è servito per ottenere l’adozione?

"L’iter in tribunale è durato due anni durante i quali come prevede la procedura, costosa e stressante, il nostro nucleo familiare è stato sottoposto a lunghi accertamenti, fino a quando la relazione finale ha dato parere positivo. Ma i nostri figli sono cresciuti con noi, non vivevano altrove e non dovevano inserirsi in un nuovo nucleo. L’adozione ha sanato una realtà che dovrebbe essere normata e non lasciata alla discrezionalità dei giudici e al buon senso".

Che riflessi ha avuto, tutto questo, nella vita quotidiana?

"Dal punto di vista giuridico, prima dell’adozione, il secondo genitore era un perfetto estraneo. Non poteva quindi prendere decisioni sulle cure mediche o sulla scuola. Ci siamo affidati al buon senso degli insegnanti, alla loro ’disobbedienza civile’, e siamo andati avanti con deroghe e testamenti. Pensiamo ai riflessi sull’eredità: se muore il genitore ’riconosciuto’ il figlio si trova nella condizione di orfano, pur vivendo con il secondo padre. Noi non abbiamo bisogno di comprensione o sotterfugi, ma di diritti".

Andrea Gianni