di Daniele Petrone "Non mi sento un eroe, ma so che non tutti lo avrebbero fatto. Ne vado fiero". A fine gennaio, il 17enne Alessandro Stevani, non ci ha pensato due volte a salvare una 14enne dalle molestie sessuali di un 26enne sul treno locale che da Reggio Emilia porta a Ciano d’Enza, al ritorno a casa da scuola. Per quel gesto il Comune di Reggio Emilia ha voluto premiarlo. Alessandro, cos’è successo in quel vagone? "Eravamo rimasti in tre, a poche fermate dal capolinea: io, la vittima e il molestatore. Sembrava tutto normale e mi sono anche mezzo addormentato. All’improvviso sono stato svegliato dalla musica alta ’sparata’ dal ragazzo con una cassa portatile. Ho visto che si era andato a sedere di fronte alla ragazza per poi avvicinarsi, un po’ agitato, a pochi centimetri, all’altezza del viso". A quel punto? "Mi sono preso 5 minuti per osservare. Quando ho capito che lei stava cercando un modo per respingerlo e allontanarsi, non potevo perdere tempo. Il capotreno era nella prima carrozza e noi nella terza, allora ho scattato una foto e ho girato un filmato che ho poi consegnato alle forze dell’ordine come prova e infine sono intervenuto. L’ho presa e portata in un’altra carrozza". Lei come stava in quel momento? "Sotto choc. Non riusciva a parlare e tremava tutta. Poi ho saputo che lui aveva provato a baciarla abbassandole la mascherina, toccandole le gambe e dicendole che, se non avesse opposto resistenza, sarebbe andato tutto bene". E il molestatore? "Quando sono intervenuto, non mi ha detto nulla. Poi è sceso alla fermata successiva e mentre si è avvicinato all’uscita, è tornato da noi e ha salutato lei dicendo: ‘Ci sentiamo’. Come per far sembrare tutto normale" I primi a ringraziarla? "I carabinieri dopo aver fornito la mia testimonianza in caserma. La ragazza e ...
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