Lunedì 29 Aprile 2024

"Hai figli o tatuaggi vistosi?". Aspiranti hostess in rivolta

Bufera su una compagnia aerea per la domanda nel questionario d’assunzione. I sindacati: è discriminazione. La replica: abbiamo 50 mamme tra le dipendenti

Nella foto d’archivio, una hostess di una compagnia straniera al lavoro

Nella foto d’archivio, una hostess di una compagnia straniera al lavoro

Milano, 2 aprile 2022 - "Ha tatuaggi vistosi?". "Sa nuotare bene?". "Porta gli occhiali o le lenti a contatto?". Sono tante le condizioni che possono costituire un impedimento alla carriera da hostess o steward. Altre però non dovrebbero mai essere un ostacolo per l’assunzione. Una su tutte: avere figli. A scatenare l’ultima polemica è il questionario pubblicato sul sito web della compagnia aerea Neos Air, con sede a Somma Lombardo, in occasione della campagna di reclutamento iniziata nelle scorse settimane. Tra le domande sulla capacità natatoria e la presenza di eventuali piercing, ai candidati è stato chiesto di specificare l’eventuale esistenza di figli a carico. Secondo i sindacati, un fatto grave e dai chiari intenti discriminatori.

"Crediamo ci siano evidenti violazioni normative – attacca Luca Stanzione, segretario generale Filt Cgil Lombardia –. Neos vhchiede informazioni sulla vita personale. Un chiaro esempio di discriminazione che dimostra uno squilibrio di potere tra l’azienda e i candidati". Il sindacato ha segnalato il problema alla consigliera di parità della Regione Lombardia, Anna Maria Gandolfi. E non è escluso che si decida di procedere anche per le vie legali. "Al momento la questione è oggetto di valutazione interna – rivela Liviano Zocchi, segretario lombardo della Uil con delega al trasporto aereo –. Dopo esserci consultati decideremo se intraprendere iniziative legali per un discorso di pari opportunità e non discriminazione della famiglia". Il Codice delle pari opportunità, infatti, vieta "qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l’accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione". Tra queste c’è anche il riferimento allo stato matrimoniale, di famiglia o di gravidanza dei candidati. Ed è proprio per questo che i sindacati insistono affinché l’azienda chiarisca la situazione. "Il principio che emerge dalla lettura del questionario è chiaro: o ti dedichi esclusivamente al lavoro oppure non sei il candidato giusto per noi – commenta Zocchi –. La domanda è inopportuna e la sua collocazione è ancora più infelice". Nei giorni scorsi, Neos ha cercato di calmare le acque, spiegando che la domanda sui figli non avrebbe alcun intento discriminatorio. A riprova di questo, l’azienda invita a considerare la composizione del suo organico, che conta al suo interno almeno una cinquantina di donne con figli. Per quanto riguarda la collocazione "sospetta" della domanda, Neos si è detta disponibile a spostare il quesito in un’altra sezione del questionario. Una decisione che non soddisfa certo i sindacati: "Il problema non è il posizionamento della domanda, ma la domanda stessa – chiarisce Stanzione –. La nostra richiesta è che si ripristini la norma e si intervenga immediatamente stralciando – e non spostando – il quesito. Ci sono aspetti della vita delle persone che semplicemente non devono interessare all’azienda nel momento dell’assunzione".