di Alessandro Farruggia Dopo la mini multa di 100 euro per gli ultracinquantenni che non si vaccinano – una barzelletta – il Dpcm che stabilisce le attività esentate dall’allargamento dell’obbligo di Green pass previsto dal 1° febbraio, fa scattare uno schizofrenico giro di vite. Un percorso ad ostacoli anche per il cittadino vaccinato, che colpirà il commercio e le attività industriali a monte e che complicherà solo nominalmente la vita ai No vax ’ideologici’ ma in larga parte – a differenza dell’obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni e per le norme per il lavoro – non li spingerà a vaccinarsi. Fallendo così nei suoi obiettivi. CONTRORDINE SUPERMERCATI La questione dei supermercati che sono tra le attività di vendita al dettaglio esentate è stato il primo pasticcio. "È consentito l’accesso senza Green pass alle attività di commercio al dettaglio in esercizi con prevalenza di prodotti alimentari e bevande. È escluso in ogni caso il consumo sul posto". L’interpretazione prevalente è: si possono acquistare solo generi alimentari e a caldo si parla di verifiche e controlli a campione (la pasta sì, la padella no, la verdura si, la pellicola trasparente no?). Ovviamente ineseguibili da parte delle forze dell’ordine. E così ieri è arrivata la marcia indietro di Palazzo Chigi, con le consuete FAQ: "Coloro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal Green pass, previsti dall’allegato del decreto del 21 gennaio 2022, possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? – si chiede nella Faq –. Sì, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal citato decreto del presidente del Consiglio dei ministri". Ci si poteva pensare prima. EDICOLE ESENTI A METÀ Nell’allegato al Dpcm non ci sono le edicole tra le attività esentate dal Green pass. Il ...
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