Mercoledì 8 Maggio 2024

Gli ammazzarono moglie e figlia "Risarcito con soli 100mila euro"

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di Stefano Zanette

STRADELLA (Pavia)

Lo scorso novembre il risarcimento gli era stato negato dal Tribunale di Roma, ora l’indennizzo gli è stato invece accordato dal Comitato di solidarietà per le vittime dei reati intenzionali e violenti del ministero dell’Interno. Anton Melyshi, albanese che si era trasferito a Stradella, in Oltrepò pavese, per lavorare come autotrasportatore, era il marito di Rina e il padre di Claudia, uccise nel loro appartamento al secondo piano di una palazzina in via Buozzi a Stradella, quando avevano rispettivamente 23 e 4 anni, il 31 ottobre 2009, insieme a Ornella ‘Ndoi, 19enne sorella di Rina. Per quel triplice omicidio era stato accusato Alfred Melyshi, fratello di Anton, poi assolto per totale infermità di mente e ricoverato in un ospedale psichiatrico. Aveva riferito di averlo fatto per volontà di Dio, in un delirio che era stato poi certificato come patologico dalle perizie psichiatriche. Le due giovani donne e la bambina erano state ferite mortalmente con numerose coltellate in un raptus di follia che aveva portato l’allora 24enne a ferire anche se stesso con profonde coltellate al torace. Proprio per la non condanna dell’omicida il Tribunale di Roma aveva respinto la richiesta di risarcimento di 250mila euro per ogni omicidio: per il giudice la direttiva europea del 2004 non era applicabile. Ma ora l’uomo, sempre assistito dall’avvocato Claudio Defilippi, ha ottenuto l’indennizzo complessivo di 100mila euro per moglie e figlia, in base a quanto previsto dal Comitato per i congiunti diretti. E la sua battaglia ora prosegue per ottenere "un indennizzo più congruo" anche per l’uccisione della cognata.