Mercoledì 24 Aprile 2024

Fu salvato da Maradona. Dalla favola all’arresto

Per lui venne organizzata la storica partitella con la leggenda del Napoli. Operato da bimbo grazie ai soldi raccolti, ora è ai domiciliari in Romagna

Un murales di Maradona in Argentina

Un murales di Maradona in Argentina

La sua storia ha commosso l’Italia. Nel ’85 poté curare la sua malattia grazie al cuore di Diego Armando Maradona, che insieme ai compagni del Napoli organizzò la famosa partita sul campo di fango di Acerra, trasformato in un pantano a causa della pioggia. Un evento di beneficenza che permise di raccogliere i soldi per i delicati interventi chirurgici a cui dovette sottoporsi il piccolo Luca Quarto, all’epoca nato solo da pochi mesi, per guarire da una malformazione al palato, la labioschisi (il labbro leporino).

Maradona e la gara nel fango di Acerra nel 1985
Maradona e la gara nel fango di Acerra nel 1985

Oggi quel bambino è cresciuto, di anni ne ha 38, e da tempo si è trasferito a Bellaria, nel Riminese, dove per un po’ ha gestito un negozio di costumi con la madre. A tradirlo, però, è stata la stessa ‘polvere’ maledetta che tanti guai ha causato anche al Pibe de oro, quasi come se il piccolo miracolato di Acerra e il suo angelo custode fossero legati a filo doppio da un destino comune. Venerdì scorso i carabinieri hanno arrestato Quarto perché sorpreso a spacciare cocaina nelle strade bellariesi. Il 38enne, disoccupato, è stato notato dai militari mentre cedeva una dose a un acquirente. Nell’abitazione è stata trovata altra cocaina (50 i grammi sequestrati).

Difeso dall’avvocato Giuliano Renzi, il 38enne – che in passato ha già avuto dei guai con la giustizia – è comparso ieri mattina davanti al giudice del tribunale di Rimini, che per lui ha disposto gli arresti domiciliari in attesa che venga celebrato il processo, revocandogli il reddito di cittadinanza. La storia di Quarto tornò alla ribalta nel 2002, quando Luca – allora 18enne – chiese di poter incontrare Maradona al programma ’C’è posta per te’ di Maria De Filippi. Un momento toccante, grazie al quale il ragazzo poté coronare il suo sogno di stringere la mano al suo idolo.

La famosa partita di Acerra fu organizzata dal calciatore Pietro Puzone per aiutare il padre di Luca (ucciso 11 anni fa dalla camorra) a pagare il costosissimo intervento del figlio. Una gara di solidarietà improvvisata, frutto della spontanea e travolgente generosità campana, alla quale il talento argentino partecipò con entusiasmo, portandosi dietro mezza squadra del Napoli nonostante il campionato fosse già nel vivo. Gli spettatori arrivarono a frotte per vedere da vicino le magie del Pibe de oro. Furono quasi in 10mila e la cifra raccolta superò i venti milioni di lire. Altri 12 li mise Maradona di tasca propria, permettendo al piccolo Luca di andare in Svizzera per operarsi.