Mercoledì 24 Aprile 2024

Rave alla Sapienza, s'indaga per omicidio. Il pro rettore: "Non toccava a noi intervenire"

Intervista al pro rettore vicario Renato Masiani: "Abbiamo segnalato l'evento a tutte le autorità"

Francesco Ginese

Francesco Ginese

Roma, 25 giugno 2019 - Fare piena luce sulla morte del 26enne Francesco Ginese, rimasto ucciso nella notte tra venerdì e sabato mentre tentava di scavalcare un cancello dell’università La Sapienza per partecipare ad un evento abusivo organizzato nell’ateneo. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. Il pm Stefano Rocco Fava ha ricevuto ieri una prima informativa della polizia e ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane. Le indagini sul rave alla Sapienza, finito in tragedia, corrono su due binari: da un lato si punta a chiarire le circostanze della morte del 26enne e dall’altro a individuare le responsabilità nell’organizzazione e controllo di quell’evento non autorizzato. I poliziotti della Digos sono ancora al lavoro su una seconda informativa che verrà ultimata a giorni e riguarderà il party abusivo organizzato dai collettivi e dai movimenti degli studenti tra le mura dell’università. Dalle prime verifiche emergerebbe che all’evento organizzato all’interno della città universitaria quella sera erano presenti circa 2.500 ragazzi. Durissimo il ministro Salvini: "Perché il rettore della Sapienza tollera l’illegalità e non fa nulla? La responsabilità di questa morte è anche di chi permette queste illegalità da troppo tempo, tra occupazioni di aule e feste non autorizzate con uso e abuso di alcolici e altre sostanze".

L’università La Sapienza ha agito "in modo concordato" e "se si fosse voluto" impedire con le forze dell’ordine l’ingresso alla festa – non autorizzata – all’interno della città universitaria "si sarebbe potuto fare". Mentre infuria la polemica sulla morte del 26enne il pro rettore vicario Renato Masiani racconta la versione dell’Ateneo romano.

Come è possibile che in una delle più prestigiose università italiane si possa tenere una festa non autorizzata?

"La Sapienza ha 110mila studenti, è una grande città, succedono tante cose. Ci sono molti eventi culturali, scientifici e anche ludici: per essere autorizzati devono rispettare i regolamenti, regole di sicurezza in primis. La festa in questione non era autorizzata, anzi, sapendo forse di non rispettare i criteri, non ci era stata nemmeno chiesta l’autorizzazione. Abbiamo segnalato l’evento al commissariato della città universitaria, alla Questura e a tutte le autorità che operano sul territorio".

Perché, viste le premesse, non è stato impedito?

"Sapevamo tanto noi quanto la Questura che ci sarebbe stata la festa. Abbiamo una sorveglianza interna che però non ha né gli strumenti né l’autorità per intervenire, spetta alle forze dell’ordine".

E’ vero quanto sostengono fonti della Questura che a domanda specifica se la polizia dovesse intervenire la dirigenza della Sapienza ha detto no?

"Non mi risulta, ma il rettore in questi giorni non c’è. Peraltro è stato la settimana scorsa a un incontro con il prefetto di Roma".

Perché non avete chiamato la polizia quella sera?

"Sono prassi concordate, non le facciamo unilateralmente, c’è una stretta collaborazione con le forze dell’ordine e con le istituzioni. La responsabilità non è dell’università, l’evento era a conoscenza nostra e delle forze dell’ordine, se si fosse voluto impedire l’ingresso si sarebbe potuto fare, peraltro l’ingresso si impedisce dall’esterno dell’università. Non si è voluto fare. Certo c’è qualcosa che necessita di essere messo a punto".

Non è la prima volta che si consumano reati dentro la Sapienza...

"Ogni volta che accade qualcosa, e spesso abbiamo anche le riprese video, lo denunciamo alla Procura della Repubblica".

C’è qualcosa che, a fronte della tragedia accaduta, vi rimproverate?

"Penso di poter dire che non abbiamo mai agito in modo unilaterale, ci muoviamo attraverso un percorso concordato".

Cosa risponde alle parole del ministro Salvini?

"Non posso essere io a rispondere al ministro dell’Interno, abbiamo rapporti istituzionali e passiamo attraverso quelli".

Ma non siete rimasti male per quello che ha detto?

"Siamo rimasti male per quello che è successo. Sono anni che cerchiamo di spingere i nostri studenti a rispettare le regole, ci siamo in parte riusciti, purtroppo è successa una drammatica disgrazia".

Salvini, la Questura, la Procura... Professore, La Sapienza è sotto attacco?

"Non credo proprio. Siamo un grande ateneo, abbiamo ottenuto grandi risultati. La sera della tragedia c’erano un paio di altri eventi in città universitaria. Purtroppo è successa questa tragedia".