Covid, bufera sul figlio di Montesano: ecco cosa ha detto sulle bare di Bergamo

Tweet choc apparso sul profilo del giornalista di Libero e figlio di Enrico. Il direttore Sallusti ha chiesto all'azienda di valutare il licenziamento. Il cronista: "Il mio pensiero equivocato"

Bergamo, i camion con le bare di morti di Covid

Bergamo, i camion con le bare di morti di Covid

Roma, 9 febbraio 2022 - "Le bare di Bergamo stanno al Covid 19 come il lago della Duchessa sta al sequestro Moro": è il tweet choc comparso sul profilo di Tommaso Montesano (la frase insieme all'account è stata poi rimossa ma ne è rimasta traccia nel tam tam sui social), giornalista del quotidiano Libero e figlio dell'attore Enrico noto per le sue posizioni anti green pass e no vax. L'indignazione per il tweet, che lascia intendere che le drammatiche immagini dei carri militari con le bare siano solo un fake, corre sui social e non solo. Il lago della Duchessa divenne noto a livello nazionale per un tentativo di depistaggio avvenuto nell'aprile del 1978 durante il sequestro di Aldo Moro. Un falso comunicato delle Brigate Rosse indicava infatti di cercare il cadavere di Moro nel lago.

Montesano e tweet choc su bare di Bergamo: denunciato da famiglie vittime

Il sindaco di Bergamo ha annunciato querela e il direttore del suo quotidiano, Alessandro Sallusti, ha chiesto all'azienda di valutare il licenziamento del giornalista. "Il vergognoso tweet del giornalista Tommaso Montesano offende la memoria dei morti di Bergamo e di tutte le vittime del Covid. Bene la dissociazione dei colleghi di Libero e la netta presa di posizione del direttore", ha scritto il sindaco Giorgio Gori. La condanna, infatti, è arrivata anche dalla direzione e dai redattori del giornale dove lavora Montesano. "In merito alle vergognose parole del giornalista di Libero, Tommaso Montesano, sui morti di Covid a Bergamo - ha dichiarato Alessandro Sallusti come si riporta sul sito del quotidiano Libero - ho chiesto all'azienda di valutare se esistono o presupposti per il licenziamento per colpa grave e, comunque nell'attesa, la sospensione immediata di Montesano". Sulla stessa linea il comitato di redazione che "si dissocia dagli interventi con i quali un collega nella sostanza nega una correlazione tra la foto simbolo delle bare di Bergamo e il Covid. E si scusa con le famiglie delle decine di migliaia di persone che hanno perso la vita a causa della pandemia. Si possono avere le idee più diverse su vaccini e Green pass, ma - si conclude - le teorie negazioniste sono quanto di più lontano dai valori dei giornalisti di Libero".

Ed ecco allora che Montesano prova a chiarire il senso delle sue parole. "Il mio tweet, su cui in molti in queste ore si stanno scagliando, è stato gravemente equivocato. Il mio pensiero era un semplice parallelismo - espresso in modo icastico ma evidentemente infelice - tra la forza simbolica dei camion militari di Bergamo, che hanno avuto il merito di far aprire gli occhi anche ai più scettici che negavano la gravità della pandemia, e le immagini della ricerca del corpo dell'onorevole Moro nel lago della Duchessa che, secondo le ricostruzioni storiche, convinsero l'opinione pubblica ad accettare l'ineluttabilità del destino di Moro", ha scritto Montesano sul suo profilo Facebook. "Volevo, in sostanza, sottolineare la forza evocativa di due immagini simbolo che hanno segnato in modo indelebile la storia, anche recentemente, del nostro Paese - prosegue -. Non ho mai inteso offendere il ricordo delle vittime né i parenti che ancora oggi ne piangono la scomparsa. Né, tantomeno, contestare l'attendibilità dell'evento che ha colpito l'intera Comunità e la Nazione". "Se ciò è avvenuto, me ne scuso e a loro esprimo la mia più sincera vicinanza, oltre - ha concluso - all'augurio di trovare al più presto conforto e giustizia. Così come mi scuso con i miei colleghi, con il direttore e con l'Azienda. Chiedo che il tweet - peraltro rimosso - non sia ulteriormente strumentalizzato per fini estranei a quello che era il mio pensiero".