
Il Fatebenefratelli di Milano, dove Fedez è stato portato di corsa in ambulanza giovedì, non ha diffuso bollettini sulle condizioni del cantante, ricoverato in una stanza per solventi (a pagamento) dell’ospedale pubblico, dove la moglie influencer Chiara Ferragni, rientrata in anticipo dalle sfilate di Parigi, può rimanergli sempre accanto. Ma dalle corsìe filtra un cauto "ottimismo" sulle condizioni del rapper 33enne, che venerdì sera, su Instagram, ha ringraziato i medici che "mi hanno salvato letteralmente la vita", spiegando d’esser finito in ospedale per un’emorragia interna provocata da due ulcere.
La coppia, travolta da una valanga d’affetto dei fan punteggiata dalle polemiche dei detrattori e dai consueti deliri complottisti dei no vax, ieri fino a sera ha osservato il silenzio social sulla questione, ma la grande paura sembra passata. Fedez dal Fatebenefratelli ha interloquito con il chirurgo del San Raffaele che un anno e mezzo fa l’aveva operato per un tumore neuroendocrino raro del pancreas.
Un’operazione necessaria ma molto invasiva: gli erano stati asportati la testa del pancreas, la cistifellea, la maggior parte del duodeno e un pezzo di intestino. Massimo Falconi, direttore della Chirurgia del pancreas del San Raffaele, ha spiegato d’essersi sentito per messaggio con il suo ex paziente, che ha detto di stare "abbastanza bene". "Il nostro è anche un rapporto affettivo, si è messo in contatto con noi anche per sapere cosa fare. Gli abbiamo detto di stare tranquillo, è seguito benissimo dai colleghi del Fatebenefratelli", nel reparto di Chirurgia d’urgenza e oncologica diretto dal professor Marco Antonio Zappa. "Io ho notizie indirette", ha precisato Falconi, ma i sintomi che hanno portato il rapper al pronto soccorso giovedì sarebbero riconducibili a "ulcera peptica, un’ulcera duodenale", "anastomica", cioè che si è formata dove a suo tempo i chirurghi hanno suturato. "È un evento raro", ha spiegato Falconi, e potrebbe essere riconducibile "all’assunzione di farmaci", o "a una secrezione acida gastrica più importante, oppure a una condizione di stress", ma secondo il chirurgo del San Raffaele "non c’è motivo di pensare" che sia collegata all’intervento di marzo 2022: "Ci può essere una fragilità, lui ha ancora un piccolo moncone di duodeno dove si è sviluppata l’ulcera, ma non osserviamo quasi mai queste manifestazioni a una distanza di tempo così significativa".
In ogni caso, secondo il chirurgo del San Raffaele Fedez è curato bene, guarirà in poco più di un mese e potrebbe essere dimesso dal Fatebenefratelli nel giro di pochi giorni, al massimo una settimana: "È giovane, conoscendolo tenderà a scalpitare". Un’osservazione alla quale ha fatto seguito una replica senza mittente diffusa dall’Adnkronos Salute : "Fedez non scalpita. Spera. È ben diverso".