Palermo, 23 novembre 2021 - Dalla Serie A al carcere, Fabrizio Miccoli, ex attaccante e capitano del Palermo, dovrà scontare 3 anni e mezzo di prigione per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
"Il Romario del Salento" (ha giocato anche in squadre come Juventus, Fiorentina e Perugia) dovrà andare in carcere, infatti non sono previste misure alternative alla detenzione dietro le sbarre nella condanna presa dalla seconda sezione della Cassazione.
Le accuse sono pesanti: intercettazioni hanno dimostrato che Miccoli, per conto dell'ex fisioterapista del Palermo, Giorgio Gasparini, ha commissionato a Mauro Lauricella, figlio del boss di Antonino Lauricella, boss della Kalsa (un quartiere di Palermo, ndr) detto “U Scintilluni” (in carcere con una pena di 7 anni), il recupero di 12 mila euro da Andrea Graffagnini, ex titolare della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine.
Miccoli, condannato fin dal primo grado con rito abbreviato a 3 anni e mezzo, sentenza confermata anche in Appello e ora in Cassazione, nel processo a Lauricella dichiarò: "Mi divertivo con lui, ma non sapevo fosse il figlio di un mafioso. Comunque è una persona alla quale voglio bene".
Una vicenda che ormai risale a oltre a dieci anni fa. Dalle intercettazioni emersero anche frasi ingiuriose pronunciate da Miccoli e Lauricella contro il giudice Giovanni Falcone che fecero molto scalpore.
Moris Carrozzieri, ex compagno al Palermo, sui social ha scritto: "Ho appena saputo che un mio ex compagno di squadra, nonché mio capitano, ma soprattutto un fratello, domani andrà in carcere. Purtroppo questa è l'Italia. Capitano, rimarrai sempre un uomo vero e pulito come ti conosco io. Non rovineranno mai la tua immagine. Ti voglio bene nanetto mio". MIccoli