Mercoledì 24 Aprile 2024

Esplosione al porto Tre operai morti sul rimorchiatore

Crotone, l’incendio sarebbe partito da una bombola della sala macchine. Un quarto uomo è in gravi condizioni. Le vittime, di nazionalità straniera, stavano effettuando la manutenzione dello scafo dell’imbarcazione

di Nino Femiani

Una tragedia sul molo del porto di Crotone, una dinamica ancora in parte da chiarire. Tre morti, un ferito grave e un altro uomo sotto choc portato in ospedale in stato confusionale. È il pesante bilancio di un furioso incendio, divampato a bordo di un piccolo rimorchiatore, battente bandiera straniera, ormeggiato al molo foraneo di Crotone. Un rogo scaturito da un’esplosione, sorda e devastante, che ha travolto tutti i presenti a bordo, che stavano effettuando dei lavori di manutenzione all’interno dello scafo. Le tre persone decedute sono di nazionalità straniera (due indiani e un egiziano) e stranieri sono anche il ferito più grave e l’uomo sotto choc.

L’incendio è stato anticipato da un forte boato che ha fatto tremare i vetri dei condomini del rione Marina, scatenando il panico nei residenti e tra i calabresi che stavano passeggiando tra i vicoli del porto. Poi i corpi di due marinai sono stati scaraventati sulla banchina, come fossero burattini con i fili tagliati, mentre il cadavere del terzo morto è stato ritrovato in mare e recuperato da un’imbarcazione che operava nel porto. Il ferito è stato trasportato d’urgenza dall’ospedale civile San Giovanni di Dio di Crotone, con ustioni su parte del corpo, la quinta persona è stata, invece, soccorsa in evidente stato confusionale e portata al pronto soccorso. L’esplosione è avvenuta intorno alle 17,30 durante le operazioni di manutenzione dell’imbarcazione della serie Asso, di piccola stazza, un rimorchiatore classico dotato di propulsione monoelica. Era arrivato nel porto di Crotone venerdì scorso, impegnato in attività di servizio alle piattaforme per l’estrazione di gas metano al largo. Lo scoppio si sarebbe verificato nella sala macchine del rimorchiatore e non in un container, come si era appreso in un primo tempo. A trarre in inganno, probabilmente, il fatto che il rimorchiatore avesse a poppa un container giallo. A esplodere, secondo quanto è emerso dai primi accertamenti dei vigili del fuoco, sarebbe stata la bombola di una saldatrice che le vittime stavano utilizzando per effettuare alcuni lavori di saldatura sottocoperta. Sul posto sono intervenuti dopo neppure venti minuti tre squadre dei vigili del fuoco di Crotone. Il Comando provinciale ha inviato una squadra con il supporto di un’autoscala ed un’autobotte, complessivamente cinque mezzi e quattordici unità. Le operazioni di soccorso erano coordinate dal comandante, ingegnere Giuseppe Bennardo. Inizialmente si era parlato di quattro dispersi, notizia poi smentita quando si è scoperto che i quattro marinai mancavano all’appello perché, fortunatamente, erano sbarcati a terra per fare la spesa.

Il rimorchiatore fa capo alla Cma Cgm, una compagnia francese di trasporto e spedizione di container. È una delle più grandi compagnie navali a livello mondiale, che utilizza centinaia di rotte marittime tra 420 porti in Paesi diversi e fornisce imbarcazioni per servizi logistici. A dirigere le indagini, affidate alla Squadra Mobile crotonese, è giunto sul posto il magistrato di turno della Procura di Crotone, Alessandro Rho che ha iniziato a interrogare i membri dell’equipaggio, scampati alla tragedia, per conoscere il tenore dei lavori che si stavano effettuando a bordo. Di certo bisognerà attendere anche la perizia affidata al comandante dei vigili che hanno spento l’incendio a bordo dopo circa un’ora. "Davvero terribile la tragedia accaduta nel porto di Crotone. Ancora persone che hanno perso la vita sul lavoro. Non bisogna abbassare la guardia sulla sicurezza in ogni settore. È una questione di civiltà e di rispetto per la dignità di ogni essere umano", scrive su Twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.