Lunedì 20 Maggio 2024
ALESSANDRO TREBBI
Cronaca

Erika nell’Olimpo: il mio fuoricampo anti Covid

Piancastelli, capitana della Nazionale di softball, è l’unica italiana nella speciale classifica: con lei la tennista Williams e la ginnasta Biles

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di Alessandro Trebbi

È una giocatrice di softball l’unica italiana inserita tra le sportive più influenti al mondo, quelle "capaci di cambiare le regole del loro gioco". Le ragazze del softball americano le hanno cambiate talmente tanto, le regole, da averle reinventate, da sole: senza presidenti, senza allenatori, senza proprietari dei club. Tra queste rivoluzionarie c’è anche Erika Piancastelli, ventiquattro anni compiuti da poco, una vita passata tra Modena e gli Stati Uniti e un ruolo ormai ben definito nella storia di uno sport di nicchia in Italia, ma famosissimo di là dall’Atlantico. La capitana della Nazionale azzurra di softball, è diventata donna da copertina per Sports Illustrated, che l’ha indicata tra le cento atlete più influenti al mondo nello sport contemporaneo.

Un riconoscimento che, per citare solo i nomi più celebri, comprende la stella della ginnastica Simone Biles, le campionesse di tennis Serena Williams e Naomi Osaka, la regina dello sci Mikaela Shiffrin. Nella lista della rivista americana, oltre a un simbolo dell’emancipazione femminile attraverso lo sport come l’ex tennista Billie Jean King, si trovano anche allenatrici, agenti sportive, dirigenti, giornaliste che si sono distinte per aver impresso cambiamenti, avanzato rivendicazioni, ispirato le generazioni future.

Perché la Piancastelli? Il merito va al suo enorme talento e al fatto di essere stata una delle 56 ragazze di Athletes Unlimited, l’innovativa lega di softball che si è giocata nella bolla di Chicago con tutte le migliori interpreti mondiali della disciplina: un campionato in completa autonomia, con sfide tra squadre scelte di settimana in settimana da quattro capitane, che ha dato vita a una classifica individuale nella quale la Piancastelli ha raggiunto il quarto posto, prima europea della graduatoria.

"Con le Olimpiadi rinviate al 2021 il softball non sarebbe stato agli onori delle cronache per molto tempo – dice Sports Illustrated per spiegare l’inserimento in lista di Piancastelli e delle sue colleghe Osterman, Warren e Hayward, le tre che l’hanno preceduta in classifica –. Ma nello sforzo di cambiare la struttura stessa dello sport, un gruppo di atlete ha consentito al softball di avere ancora addosso i riflettori, grazie al lancio di una nuova lega, Athletes Unlimited: un tentativo di ridefinire il concetto stesso di sport di squadra. Senza dirigenti, allenatori e proprietari, l’idea è stata quella di cambiare le formazioni delle squadre ogni settimana. Il risultato finale non è stato un club campione, ma quattro top player che hanno dominato l’estate".

Un esperimento che Erika Piancastelli ha affrontato e concluso con l’entusiasmo di una ragazzina: "Quando ho mosso i primi passi in questa nuova avventura, per la quale sono stata convocata, pensavo solamente ad allenarmi e divertirmi". Eppure i suoi 9 fuori campo e i suoi 220 punti ottenuti come Mvp (migliore giocatrice) del match l’hanno proiettata tra le migliori al mondo: "Un vero onore per me concludere al quarto posto, anche e soprattutto per le campionesse che avevo di fronte in un’esperienza unica". Ora i limiti si spostano più in là, a Tokyo: e chissà che Erika non porti a casa una medaglia.