Martedì 30 Aprile 2024

Entro il 16 dicembre si paga l' Imu, anche sui terreni agricoli. Poi la seconda rata sulla casa e della Tasi 2014

L'ira di Farsetti (Cinque Stelle): "L'imu sui terreni inaccettabile nel merito e nel metodo"

Banconote (Dire)

Banconote (Dire)

Arezzo, 3 dicembre 2014 - Novità importanti per i contribuenti in vista della scadenza fiscale del 16 dicembre: un decreto interministeriale, infatti, ha rimodulato l’applicazione dell’esenzione dell’Imu sui terreni. Con il territorio del Comune di Arezzo compreso nella fascia altimetrica fra 281 e600 metri, con il 2014 e per la prima volta sono soggetti all’imposta suddetta anche i terreni. Restano esenti i terreni di proprietà di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di cui all’art. 1 del D. Lgs. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, nonché i terreni concessi in comodato o in affitto ai medesimi soggetti. Il pagamento dell’imposta deve essere effettuato per l’intero anno 2014, in unica rata con applicazione dell’aliquota ordinaria pari al 1,02%.

Informazioni di dettaglio per la scadenza tributaria sono disponibili nel sito internet del Comune di Arezzo. In quest’ultimo è presente anche un’agevole calcolatrice per poter effettuare il calcolo dell’imposta dovuta in relazione a tutte le tipologie di immobili posseduti. La scadenza del 16 dicembre vale ovviamente anche per chi ha optato nel corso dell’anno per il pagamento rateale della Tari e dell’Imu sui fabbricati e deve versare il saldo delle imposte. 

La novità dell'Imu sui terreni ha suscitato subito polemiche. E' intervenuto, infatti, il consigliere del Movimento 5 stelle Daniele Farsetti che ha commentato: "I possessori di terrni agricoli nel Comune di Arezzo dovranno pagare 926mila euro. Una cifra consistente, tenendo conto che non coinvolge i produttori agricoli. Una cifra inquietante, considerando che la dovranno pagare anche i pensionati che hanno un piccolo orto per insalata e pomodori. I 926mila euro sono il frutto dell’Imu (1,02 per mille del valore dominicale più rivalutazione catastale) sui terreni agricoli che il Governo Renzi ha introdotto per far entrare in cassa i soldi in uscita per i famosi 80 euro, destinati solo ad alcune categorie di cittadini. Risorse, quindi, elargite con una mano e sottratte con l’altra. E’ poi inaccettabile il metodo. Mi domando quanti cittadini sanno che dovranno pagare l’Imu sui terreni agricoli entro il 16 dicembre, tenendo conto che è la prima volta che viene applicata questa imposta e che da parte del Governo non è stata certamente fatta un’informazione capillare e sufficiente. Una carenza c he rischia di determinare una sorta di morosità “involontaria” da parte di molti contribuenti, con ulteriori costi successivi per la regolarizzazione. I possessori di terreni dovranno quindi prima informarsi, poi recarsi da un commercialista o un Caaf per il disbrigo della pratica (altro costo) e quindi pagare. Una scelta, quella del governo Renzi, che non convince da nessun punto di vista. Nella finalità: serve a compensare l’elargizione degli 80 euro, introducendo una serie di costi che vanno a superare i vantaggi concessi. Nel metodo: un’imposta obbligatoria ma non adeguatamente pubblicizzata. Nel merito: una cifra assolutamente considerevole. Chiedo ai tre candidati alle primarie Pd di far valere le ragioni dei cittadini prendendo le distanze da questa iniqua imposta introdotta dal Governo. Non si può, da una parte, annunciare semplificazione burocratica e riduzione della tassazione e dall’altra, adottare la pratica opposta e cioè nuovo gravame fiscale e burocratico.