Martedì 30 Aprile 2024

Emergenza umanitaria La nave ong a Catania E scatta l’ispezione "Sbarcano solo i fragili"

Sull’Humanity 179 profughi. Il governo: ok a donne incinte, bimbi e malati. Altre 147 persone arrivate nel Siracusano. Recuperati due cadaveri

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di Nino Femiani

La nave Humanity 1 della ong ‘Sos Humanity’ è arrivata nel porto di Catania poco dopo le 23 di ieri, scortata da una motovedetta della Guardia Costiera. A bordo 179 naufraghi, tra i quali minori e donne. Nella notte, come previsto dal nuovo decreto, sono state eseguite le ispezioni da parte delle autorità italiane per individuare fragili, donne e bambini, che saranno fatti sbarcare. Poco distante, dietro uno striscione dalla scritta #portiaperti, una trentina di attivisti ha protestato allo slogan di "tutti liberi e tutte libere", chiedendo lo sbarco immediato di tutti i naufraghi. Secondo quanto prevede il nuovo decreto chi non rientra nei requisiti dovrà tornare in acque internazionali.

L’emergenza migranti ha scatenato l’ennesimo braccio di ferro, mentre nelle acque italiane stazionano due navi Ong (una terza è appena fuori) e riprende la conta dei morti. Due imbarcazioni non ong, con a bordo 147 migranti e due cadaveri, arrivano nel porto di Augusta, nel Siracusano. Sono la Jean Francois Deniau dell’assetto Frontex, che ha soccorso 88 persone, e la petroliera Zagara che, in due operazioni, ha messo in salvo 59 migranti, recuperando due salme. Il governo tira dritto e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ribadisce: "Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinta o i bambini. Rispettiamo le persone e le esigenze umanitarie. Ma, all’esito della verifica, quelli che non rientrano in questo profilo dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internazionali". Quindi sbarcano solo i fragili.

Restano al largo di Catania, la norvegese Geo Barents con 572 persone a bordo. La tedesca Rise Above, 90 migranti, al largo di Fiumefreddo. Fuori dalle acque territoriali, la ong norvegese Ocean Viking, con 234 persone a bordo. "Siamo entrati nelle acque territoriali per trovare protezione dalle intemperie, dal vento e dalle onde alte. Ma l’abbiamo fatto solo dopo aver ottenuto il permesso dalle autorità del porto di Catania", fa sapere la ‘Sos Humanity’ dopo che si era diffusa una voce sull’intenzione di forzare la mano e attraccare già in mattinata nella città dell’elefante.

Poi un siluro al governo di Roma: "Il decreto del ministro dell’Interno italiano è illegale. Respingere i rifugiati al confine italiano viola la convenzione di Ginevra e il diritto internazionale. Tutte le 179 persone soccorse in mare a bordo di Humanity 1, così come a bordo delle navi di soccorso civile Ocean Viking, Geo Barents e Rise Above, hanno bisogno di protezione" dice Mirka Schäfer, dell’ufficio legale di Sos Humanity. Il Viminale sembra però guardare più a Bruxelles, e alla Francia che lancia segnali di accoglienza, che alla Sicilia. "Questo governo – dice Piantedosi – ha il merito di avere cominciato a registrare qualche apertura. Non voglio dire che tutto sarà accettato domattina dai nostri partner europei però, dopo le interlocuzioni della presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri, si è registrata la discussione che noi volevamo riattivare".