Vaccini, studio efficacia AstraZeneca e Pfizer. Ema: "Siero anglo-svedese a tutti"

Secondo uno studio recente dell'Università di Oxford infezioni diminuite del 65%. Inoltre la J&J assicura: "Il monodose Janssen protegge già 7 giorni dopo la vaccinazione". Fonti Ue: verso causa legale contro AstraZeneca. Il nuovo punto scientifico dell'Ema sul siero messo a punto a Cambridge

Roma, 23 aprile 2021 - Quanto sono efficaci i vaccini anti Covid? Una dose di siero AstraZeneca o Pfizer riduce il rischio di contagio da Coronavirus di quasi due terzi, secondo un recente studio dell'Università di Oxford, eseguito in collaborazione con l'ufficio nazionale di statistica britannico. Mentre la Johnson & Jonhson assicura che il suo Janssen monodose è efficace già 7 giorni dopo la vaccinazione (fino all'85% contro le forme gravi della malattia), e riporta i dati dell'ultima pubblicazione sul New England Journal of Medicine dello studio clinico di Fase 3 Ensemble. Durante la conferenza stampa dell'Ema sugli aggiornamenti del vaccino di AstraZeneca, l'Agenzia del farmaco europea ha ribadito che i benefici portati dal siero anglo-svedese superano i rischi, e lo raccomanda per tutte le fasce d'età. La commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, ha commentato positivamente il nuovo punto Ema: "Il vaccino AstraZeneca è una parte importante del nostro portafoglio" di immunizzanti. 

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Studio: efficacia AstraZeneca e Pfizer

L'Ateneo di Oxford e l'Office for National Statistics hanno analizzato i risultati dei test di oltre 350.000 persone tra dicembre e aprile nel Paese, e hanno scoperto che 21 giorni dopo la prima somministrazione, considerando il tempo necessario al sistema immunitario per reagire, le infezioni sono diminuite del 65%. I ricercatori hanno mostrato che nei più giovani una sola dose di vaccino ha portato gli anticorpi ai livelli registrati in chi è stato infettato dal Covid. Ma per raggiungere lo stesso livello nelle persone più anziane sono servite invece due dosi. Altro punto: i vaccini sono risultati più efficaci contro i casi sintomatici (rischio calato del 72%), e meno con quelli asintomatici (rischio calato del 57%).

Quindi un calo evidente delle possibilità di infezione dopo la prima dose di vaccino Pfizer o AstraZeneca, con una forte risposta anticorpale in tutte le classi di età e anche nei pazienti vulnerabili. Sempre secondo lo studio sulle persone vaccinate, tre settimane dopo ha evidenziato che le infezioni sintomatiche sono diminuite del 74%, le asintomatiche del 57%. Con la seconda dose di Pfizer le possibilità di ammalarsi sono diminuite del 90%, fermo restando che le persone vaccinate possono sempre contrarre il Covid, con una reazione di anticorpi che li protegge, ma possono lo stesso trasmetterlo.

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Punto Ema su AstraZeneca: per tutte le fasce d'età

Nell'aggiornamento odierno su AstraZeneca l'Agenzia del farmaco europea (Ema) ha confermato le raccomandazioni già fatte sul vaccino anti Covid anglo-svedese. Ribadito il concetto che i benefici del vaccino superano i rischi per tutte le fasce di età. Anche se i benefici aumentino in modo proporzionale all'età e ai tassi di contagio. I dati non danno certezza sull'esistenza o meno delle controindicazioni per quanto riguarda il sesso del paziente. Ema raccomanda di continuare a somministrare la seconda dose in un periodo di tempo di 4-12 settimane, come indicato, piuttosto che sostituirla con un altro siero o non farla del tutto.

Trombosi. "Non conosciamo ancora il meccanismo dietro a questo tipo di eventi", spiega Ema. I casi rari di trombosi dopo il vaccino AstraZeneca registrati negli Usa sono ancora sotto la lente: "e stiamo conducendo un'investigazione per capirne il motivo", ha reso noto Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell'Ema durante l'aggiornamento del parere scientifico. Sui rischi di trombosi associati alla seconda dose, non vi sono ancora dati. sufficienti. Rari casi. Gli effetti collaterali più gravi del vaccino Vaxzevria, "sono casi molto rari di coaguli di sangue insoliti, con bassi livelli di piastrine, che si stima si verifichino in 1 su 100.000 persone vaccinate". 

AstraZeneca, 26 Stati Ue: verso ok ad azione legale 

La volontà della Commissione europea di portare AstraZeneca in tribunale ha trovato il supporto di almeno 26 Paesi dell'Unione. Attraverso il meccanismo dello Steering board, ilcomitato che mette insieme la Commissione e le capitali, è arrivato l'ok, ma con la Germania tra gli ultimi a dare l'assenso, spiegano le fonti. Resta il dubbio dell'Ungheria. L'Esecutivo comunitario così dovrebbe andare avanti con l'azione legale. Ma una decisione sulla causa che potrebbe essere intentata contro AstraZeneca "in questo momento non è stata presa", ha specificato il portavoce capo della Commissione Europea Eric Mamer, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. In corso Alle la conferenza stampa dell'Ema sugli aggiornamenti del vaccino AstraZeneca.

"L'Unione europea non ha ancora deciso se avviare un'azione legale contro AstraZeneca per la mancata fornitura da parte della societa'", ha ribadito la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in Belgio durante la sua visita all'impianto di Pfizer a Puurs.

Nota Ema: aumentata la produzione dei vaccini

L'Agenzia europea del farmaco Ema ha annunciato un "aumento della capacità di produzione e fornitura" dei vaccini sia di Pfizer/BioNTech che di Moderna. Adottate "due importanti raccomandazioni che aumenteranno la capacità di produzione e la fornitura nell'Unione europea", con l'ok del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp), ente regolatorio Ue.

Una nota Ema rende noto che sono stati approvati "un aumento delle dimensioni dei lotti", questo comporta "un'espansione del processo produttivo del sito di Puurs, in Belgio". La raccomandazione del Chmp avrà "un impatto significativo sulla fornitura del vaccino Comirnaty". Per quanto riguarda Moderna, continua l'Ema,sempre il Chmp ha raccomandato l'approvazione di "una nuova linea di riempimento presso il sito di produzione del prodotto finito destinato all'Ue a Rovi, in Spagna". Ciò permetterà "un aumento delle attività di riempimento del prodotto finito, da sincronizzare con il processo di espansione della produzione della sostanza attiva presso il sito di Lonza a Visp", in Svizzera, approvata il mese scorso". 

Positivi i commenti di Ursula Von der Leyen in Belgio verso Pfizer e BioNTech, che la presidente della Commissione europea ha ringraziato: "Grazie a partner affidabili", sottolinenado il contributo: "la campagna di vaccinazione nell'Unione europea sta accelerando". Quindi la presidente è fiduciosa "avremo abbastanza dosi", per raggiungere l'obiettivo del 70% di adulti vaccinati "già a luglio". 

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Veneto: a novembre ultime vaccinazioni 

Secondo il piano vaccinale regionale del Veneto, elaborato dall'Area sanità e sociale, la Regione conta di concludere la campagna vaccinale il 14 novembre con la fascia d'età tra 16 e 19 anni. Il piano è stato calcolato sulle previsioni di fornitura dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Johnson&Johnson è di riserva: viene tenuto a parte per compensare eventuali carenze contrattuali degli altri. Inoltre AstraZeneca e J&J verranno usati per i soggetti oltre i 60 anni. Con l'utilizzo esclusivo di Pfizer dal 31 maggio è prevista la vaccinazione per le fasce d'età dai 59 anni in giù. 

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