Mercoledì 24 Aprile 2024

Diga fatta saltare al fronte Chiazza di petrolio nel mar Nero

Un numero imprecisato di morti, migliaia di civili evacuati, migliaia di chilometri quadrati di campagna e decine di villaggi inondati, tutti i quartieri sud della città di Kherson sommersi: è questo il colpo d’occhio sul sud dell’Ucraina investito dall’onda di piena del fiume Dnipro, che dalla diga distrutta di Nova Khakovka è arrivata nel Mar Nero, portando con sé anche un’enorme chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate di olio da turbina della centrale idroelettrica distrutta. E dissotterrando mine lasciate sul terreno dagli invasori russi, che potrebbero diventare un pericolo mortale nascosto nel fango per abitanti e soccorritori, secondo l’allarme lanciato dall’unità di sminamento della Croce Rossa internazionale. 

Dei morti si sa ancora poco, mentre fonti ucraine raccontano di soldati russi travolti dalle acque nelle prime ore dopo il crollo. L’estensione del disastro è evidente: le foto del satellite Usa Maxar indicano che la superficie colpita, fra la diga e il Mar Nero, è di circa 2.500 chilometri quadrati, pari a oltre un terzo dell’intero territorio alluvionato in maggio in Emilia-Romagna.