Lunedì 29 Aprile 2024

Covid, dal Kent a Desio per vaccinare la figlia. "In auto 13 ore, ma così è al sicuro"

La storia di Alice: "In Inghilterra non permettono di immunizzare gli under 12"

Alice Chapman-Hatchett

Alice Chapman-Hatchett

Per far vaccinare la figlia hanno affrontato un viaggio di 13 ore: tante ce ne vogliono per raggiungere la Brianza da Maidstone, cittadina di 100mila abitanti nella provincia inglese del Kent. Tante ce ne vogliono se si sceglie di viaggiare in auto: né aereo né treni per minimizzare il rischio che la bambina, 9 anni, entrasse in contatto con eventuali positivi. Sono partiti il 12 dicembre. La figlia ha ricevuto la prima dose il 16. Per la seconda è questione di ore: appuntamento domani. Una scelta, quella di Alice Chapman-Hatchett e di suo marito, ripagata dalla bimba: "Ha condiviso la nostra decisione – spiega Alice – ed era contenta quando, dopo la vaccinazione a Desio, le hanno regalato l’attestato di coraggio e il libro su Marie Curie".

Cdm 5 gennaio. Obbligo vaccino per over 50. Servizi e negozi: basterà il Pass base

Perché questa scelta?

"In Gran Bretagna il governo non consente di far vaccinare gli under 12 anni, a meno che non siano particolarmente vulnerabili. In più nelle scuole elementari inglesi non viene adottata alcuna misura di prevenzione del contagio. In questi giorni il governo ha introdotto l’obbligo della mascherina, ma solo per le medie e superiori, non per le elementari. Se un italiano entrasse in una scuola elementare inglese non si accorgerebbe di essere in un Paese che sta combattendo contro una pandemia. Io e mio marito, allora, abbiamo deciso di vaccinare nostra figlia perché vogliamo ridurre il più possibile il rischio che contragga il Covid. E vogliamo evitare che un giorno possa chiedersi e chiederci perché non abbiamo fatto di tutto per proteggerla".

Lei ha fatto 13 ore di auto per vaccinare sua figlia. Invece, in Inghilterra come in Italia, ci sono genitori contrari.

"Lo so. Io non ho competenze mediche, lavoro per la sanità pubblica inglese occupandomi della parte amministrativa e della gestione di progetti europei. Ma un elemento mi appare chiaro: di questo virus e delle sue varianti sappiamo poco. Sappiamo poco dei suoi effetti nel medio e lungo periodo sui polmoni, sul cervello e sul cuore, nel caso in cui si venga contagiati. Il vaccino ha rischi notevolmente inferiori e offre una sicurezza non trascurabile. Per questo siamo in Italia. Voglio che mia figlia sappia che abbiamo fatto di tutto. Ci sono famiglie inglesi che vanno a vaccinare i figli negli Stati Uniti o in Francia".

Come ha prenotato?

"Mia figlia, mio marito e io abbiamo la doppia cittadinanza, abbiamo prenotato il vaccino come italiani residenti all’estero. Ringrazio l’Italia e mi chiedo perché il Regno Unito non faccia altrettanto".

Come è andato il viaggio?

"Abbiamo avuto paura di restare bloccati per la neve, per la chiusura dei trafori. Ma è andato meglio del previsto. Ora ci aspetta il viaggio di ritorno".