Giovedì 16 Maggio 2024
FEDERICA ZANIBONI
Cronaca

Torture sui minori in cella. Le immagini dell’orrore: pestaggi lungo i corridoi

Milano, i filmati delle telecamere mostrano un 15enne accerchiato dagli agenti. Scene definite "cruente". I cappellani: "Le ferite? Pensavamo a litigi tra detenuti". .

Le telecamere hanno ripreso tutto. Dal momento in cui il ragazzino viene trascinato fuori dalla cella a quello in cui si trova a terra mentre viene preso a calci. La scena è descritta come "cruenta" in un’annotazione redatta lo scorso 15 marzo dal Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria. Le immagini sono agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano su presunti maltrattamenti e torture nel carcere minorile Cesare Beccaria, che la settimana scorsa ha portato all’arresto di 13 agenti e alla sospensione dal servizio di altri otto. L’episodio risale all’8 marzo, quando un detenuto 15enne sarebbe stato vittima di un pestaggio, dopo che si era procurato dei tagli sulle braccia. Quattro agenti lo avrebbero portato fuori dalla cella e trascinato giù per le scale, mentre uno di loro lo tirava "anche dal braccio sanguinante". A quel punto, il ragazzo sarebbe stato "spinto contro il muro" e colpito "ripetutamente alla testa e al torace" fino a cadere a terra. Due degli agenti, sotto gli occhi dei colleghi, lo avrebbero preso a calci. Il pestaggio viene descritto nell’annotazione depositata agli atti delle indagini condotte dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena.

Altre "quattro persone, probabilmente sanitari", dopo avere sentito "il trambusto" si sarebbero spostate nell’infermeria dove nel frattempo era entrato il 15enne. Una volta riportato in cella con il braccio fasciato, il ragazzo sarebbe stato "nuovamente prelevato" da due agenti e portato "in un ufficio al piano terra", dove è rimasto "per circa otto minuti". Ma non vi sarebbero state ulteriori violenze.

Inquirenti e investigatori, che la scorsa settimana hanno iscritto nel registro degli indagati anche le due ex direttrici del carcere, Maria Vittoria Menenti e Cosima Buccoliero, hanno già iniziato a sentire alcuni possibili testimoni. A rispondere come persone informate sui fatti anche don Gino Rigoldi e don Claudio Burgio, rispettivamente ex cappellano e cappellano del Beccaria. Si sono detti dispiaciuti per non essersi accorti di ciò che stava accadendo. Nessuno dei detenuti, infatti, si sarebbe confidato. Vedendo i segni delle botte, i due religiosi hanno detto di avere pensato a risse tra minorenni. Nelle prossime settimane, dopo arrestati e indagati, verranno sentiti anche alcuni ragazzi tra pootenziali vittime e possibili testimoni. "Lo conosco. Ha partecipato all’aggressione, aveva dei guanti neri e mi tirava gli schiaffi in faccia. Nei giorni successivi mi ha chiesto scusa". Così un 17enne detenuto ha riconosciuto a verbale uno degli agenti che lo avrebbe picchiato a novembre del 2022. Ieri sono stati ascoltati i primi quattro sospesi. Tra loro, l’ex comandante Francesco Ferone, accusato di aver falsificato le relazioni.