Lunedì 29 Aprile 2024

Cucchi, Nistri: "Ora di accertare tutte le cause". Salvini: "Si processa con la legge"

Il comandante generale dei Carabinieri: "Pronti a destituire i colpevoli". Il ministro dell'Interno: "Non coprirò nessuno. Ho invitato la famiglia al Viminale". Il premier Conte: "Chi ha sbagliato dovrà pagare"

Ilaria Cucchi ospite a 'Porta a Porta' (ImagoE)

Ilaria Cucchi ospite a 'Porta a Porta' (ImagoE)

Roma, 13 ottobre 2018 - I carabinieri indagati per la morte di Stefano Cucchi, se riconosciuti colpevoli, potrebbero anche essere destitutiti. "Non vogliamo guardare in faccia a nessuno", dice infatti Giovanni Nistri, comandante generale dell'Arma dei carabinieri, intervistato su Radio Capital. "Quei carabinieri sono stati sospesi e nel momento in cui saranno accertate le responsabilità, l'Arma prenderà le decisioni che le competono, fino alla destituzione", spiega il comandante che però rifiuta la definizione di "violenza di Stato". "E' una sintesi giornalistica, ma non si tratta di una violenza dello Stato ma di alcuni appartenenti dello Stato: lo Stato non può essere chiamato come responsabile della irresponsabilità di qualcuno", sottolinea ancora Nistri. 

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"Forse si è aperto uno spiraglio di luce", dice poi commentando le dichiarazioni di Francesco Tedesco che ha rotto il silenzio raccontando il pestaggio e accusando due colleghi. "Mi sembra che sia la prima volta che un militare di quelli presenti quella sera ha riferito la sua verità, che ora dovrà passare al vaglio dell'autorità giudiziaria, ma noi siamo al fianco dell'autorità giudiziaria, perché è ora che siano accertate tutte le cause e le dinamiche di quanto successe quella sera", prosegue il comandante generale. "In questa situazione l'Arma non sta svolgendo alcun accertamento interno, nel momento in cui l'autorità giudiziaria avrà accertato l'Arma provvederà. Se c'è stato mancato controllo sarà perseguito", aggiunge Nistri. 

Tornando alle rivelazioni di Tedesco, Nistri spiega di aver "provato quello che provano tutti i carabinieri che agiscono e hanno giurato fedeltà alla Costituzione". "Se sei carabiniere devi avere assoluto rispetto delle leggi, della persona e della dignità umana, soprattutto delle persone sottoposte alla tua vigilanza. Il carabiniere ha il dovere morale, prima che giuridico, di dire subito la verità. Sono frasi molto crude che delineano uno scenario assolutamente inqualificabile". "Quello che ha detto dovrà essere vagliato", quindi - aggiunge - "aspettiamo, ma aspettiamo con netta e chiara condanna che non riguarda questo specifico caso ma tutti i casi nei quali si possa anche solo ipotizzare una carenza cosi' grave di moralità".

"Ribadisco la nostra vicinanza umana e totale solidarietà alla famiglia Cucchi, che ha subito un lutto così grave in circostanze così particolari", dice ancora. Pronti anche a scusarsi? "L'Arma si scusa sempre quando alcuni dei suoi componenti sbagliano e viene accertato che vengono meno al proprio dovere - continua Nistri -. Ci sono episodi esecrabili per i quali l'Arma si deve scusare, non come istituzione, ma perché alcuni suoi componenti infedeli sono venuti meno al proprio dovere anche nei confronti dell'Arma stessa". 

GENERALE IN AULA - Intanto l'avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, ha reso noto all'Ansa che il generale Vittorio Tomasone "sarà ascoltato in aula entro gennaio su nostra richiesta". Tomasone, attuale comandante Interregionale di Napoli, era comandante provinciale dei carabinieri di Roma all'epoca dei fatti. 

SALVINI - E del caso Cucchi parla anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, da Ala (il paese del Trentino dove questa notte una sede della Lega è stata presa di mira con una bomba carta). "Non coprirò nessuno", dice il capo del Viminale. "Ho invitato famiglia e i parenti di Stefano Cucchi al ministero. Purtroppo chi è morto non torna più indietro. Nel mio Paese chi sbaglia paga, chi è in divisa paga doppio. Non voglio però sentir parlare di carabinieri e poliziotti come sbirri, delinquenti o torturatori". "Chiunque venga arrestato deve essere processato rispettando la legge e non con altre maniere - aggiunge Salvini -. Le porte del ministero degli Interni sono aperte alla famiglia Cucchi e a 60 milioni di italiani per bene. Se qualcuno invece preferisce fare polemiche e attaccare un ministro e centinaia di agenti sono sue scelte". 

CONTE - "Sono molto attento a questa vicenda, stanno emergendo dei riscontri, anche le ultime confessioni, questo mi spinge a dire che chi ha sbagliato dovrà pagare, perché ovviamente indossava la divisa dello Stato e rappresentava lo Stato, quindi la cosa è ancora più grave": così il premier Giuseppe Conte a Bologna. "Dobbiamo accertare le responsabilità individuali - ha detto ancora Conte - non possiamo scaricare le responsabilità sull'intero corpo dei carabinieri e delle forze dell'ordine in generale, che tutti i giorni si impegnano per tutelare le nostre vite, la nostra incolumità, la nostra sicurezza".