Venerdì 3 Maggio 2024

Covid, risale il contagio La quarta dose è un miraggio I fragili scoperti sono 14,3 milioni

Cartabellotta (Gimbe): sui vaccini agli over 60 ritardo clamoroso, manca un piano per l’autunno "Rischiamo di dover inseguire il virus". Nuovi casi aumentati del 18,7% in una settimana

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di Alessandro Malpelo

Niente tregua nella lotta alla pandemia. Solo ieri tiravamo un sospiro di sollievo per le terapie intensive che si alleggeriscono, ed ecco arrivare dagli esperti l’ultima doccia fredda: la circolazione del virus Sars-Cov2 è ripartita. Perché mai? Le varianti hanno tempi di incubazione sempre più brevi (tre, quattro giorni al massimo per la Omicron 5) e durante le vacanze abbiamo spesso e volentieri sfilato senza mascherine, anche in mezzo alla folla, pensando di farla franca. Dopo cinque settimane di calo si registra adesso una netta ripresa dei contagi (+18,7% secondo un monitoraggio indipendente relativo alla settimana 17-23 agosto).

IMMUNIZZAZIONI

Gli epidemiologi, le sentinelle della pandemia, lanciano l’allarme: "Gli ultimi dati aggiornati – avverte Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – ci dicono che sono state somministrate solo poco più di due milioni di dosi. Restano scoperti, tra over 60 e fragili a rischio, 893mila soggetti mai vaccinati, un milione e 910mila senza terza dose e 14,3 milioni senza quarta dose". Dunque, siamo in un ritardo clamoroso nella lotta anti-Covid, e dobbiamo arrancare. "Come se non bastasse – continua Cartabellotta – manca un piano per l’autunno. Andiamo avanti con il rischio di dover inseguire il virus, compromettendo la salute delle persone che più hanno bisogno, e ritardando di conseguenza l’assistenza per i malati con altre patologie".

La circolazione dei patogeni, quest’estate, risulta molto elevata rispetto agli anni precedenti, con oltre 750mila positivi al 23 agosto, un tasso di positività dei tamponi antigenici al 17,4% e una media di oltre 25 mila nuovi casi al giorno. Anche molti di quelli che hanno completato il ciclo vaccinale classico, tre dosi booster compreso, si sono contagiati con le ultime varianti durante le ferie; tanti altri, dopo essersi negativizzati, hanno sperimentato sulla loro pelle le fastidiose reinfezioni, e si sono ritrovati punto e daccapo.

INFETTIVOLOGI

"Dobbiamo capire – spiega Claudio Mastroianni, presidente Simit, l’organizzazione degli infettivologi italiani – se assistiamo a un rimbalzo tecnico o conseguente al maggior numero di contatti tra persone avvenuti a cavallo di Ferragosto. Vedremo tra qualche giorno come il fenomeno si rifletterà a livello di ospedalizzazioni. C’è stata una scarsa adesione all’invito a sottoporsi alla quarta dose di vaccino. Importante a questo punto sarà la sorveglianza, e verificare che tipi di virus stanno circolando (le mutazioni, ndr). Per le persone che hanno sintomi, alla luce delle varianti, bisognerà forse riconsiderare le modalità di isolamento e i test". I provvedimenti sono intuitivi: incrementare le coperture vaccinali, raccomandare le mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici, migliorare il ricambio d’aria nei locali sovraffollati, semplificare i protocolli di accesso agli antivirali.

CONTROMISURE

"Gran parte della popolazione ha smesso di controllarsi d’estate – spiega Claudio Cricelli, presidente Simg, Società italiana di medicina generale – tuttavia i casi continuano in numero importante e quasi certamente sono sottostimati. Gli strumenti per combattere la pandemia ci sono, purtroppo l’attenzione alla prevenzione si è attenuata, basti vedere quanti pochi indossano le mascherine, anche nei luoghi dove sarebbero obbligatorie. Le raccomandazioni sono dunque quelle di tenere alta la guardia, rilanciare la vaccinazione intensiva e favorire l’impiego tempestivo degli antivirali nei casi consigliati".

Resta elevato il numero di decessi per Covid in Italia. Aziende sanitarie e farmacie hanno a disposizione gli antivirali da prescrivere al bisogno (Paxlovid, Molnupiravir, Remdesivir) che abbassano il rischio di morte, eppure escono col contagocce, nonostante ci siano magazzini ben riforniti. Di questo passo si pensa che a dicembre avremo in Italia 500mila dosi inutilizzate in scadenza, che probabilmente risulteranno inservibili.