Lunedì 29 Aprile 2024

"Corrado morto a 3mila metri" Ma per l’Argentina è disperso

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di Federico Magni

"Korra resterà per sempre sul Cerro Torre". Era la fine di gennaio di quest’anno quando dalla Patagonia gli amici di Corrado Pesce, il 41enne alpinista di Novara, trasferitosi a Chamonix per fare la guida alpina e uno dei più forti scalatori della sua generazione, annunciarono che la montagna simbolo dell’alpinismo estremo sarebbe stata la sua tomba dopo che era stato travolto da una scarica di ghiaccio e pietre. Ora la sua famiglia lancia un appello al governo argentino affinché ratifichi il decesso e rilasci il certificato di morte per sostenere i diritti della figlia di 13 anni. L’alpinista risulta infatti ancora disperso per le autorità argentine e questo blocca una serie di pratiche burocratiche e il tentativo della famiglia di riprendere una vita senza di lui.

"Corrado era una guida alpina che amava tantissimo la montagna e che svolgeva con passione e dedizione il suo lavoro. A fine gennaio Corrado si trovava a scalare il Cerro Torre, una montagna di oltre 3.000 metri situata in Patagonia. Purtroppo durante la scalata Corrado è stato travolto da una valanga ed è morto – spiega la sorella Lidia –. Dalla sua morte non è stato possibile recuperare la salma, ogni tentativo è fallito e purtroppo sarà impossibile riprendere il corpo. Oltre al grandissimo dolore per la perdita di Corrado, stiamo vivendo un’ulteriore dramma: il governo argentino infatti non ratifica l’avvenuta morte di Corrado dal momento che per loro risulta ancora disperso. A noi familiari serve quanto prima il certificato di morte di Corrado per sostenere i diritti di sua figlia di soli 13 anni che è rimasta senza papà. Chiedo il vostro aiuto: firmate questa petizione per sensibilizzare il governo italiano e quello argentino a risolvere questa spiacevole situazione".

Un appello quello lanciato sulla piattaforma Change.org sostenuto anche dagli amici dei Ragni di Lecco, che avevano condiviso con Korra Pesce l’ultima grande avventura sul ’Grido di Pietra’, il Cerro Torre, sul quale si erano ritrovati quasi per caso unendo le forze nella parte finale verso la vetta dopo aver aperto due vie nuove. Corrado Pesce e Thomas Aguilo infatti erano riusciti a lasciare la loro firma sulla parete Nord con una nuova linea.