Giovedì 25 Aprile 2024

Conte e Gualtieri Tra il dire e il fare c’è la figuraccia

Gabriele

Canè

Quando parliamo dei Cinque stelle, sono proprio alcuni conti del bilancio (in attivo) che non tornano, perché succede che i loro eletti, in particolare i deputati, non girino la quota prevista nelle casse del partito. Milioni di euro! Già, i nemici del finanziamento pubblico, i profeti dell’auto

-sostentamento scoprono, o riscoprono, che molti loro rappresentanti, gli eletti, si guardano bene dal versare l’obolo mensile, e se lo tengono stretto in banca. Conte ha garantito che si occuperà del problema, ma con questo ennesimo inquinamento della sua purezza, il Movimento non ci fa una bella figura. Anche perché non è difficile prevedere che a un anno dalla scadenza della legislatura, e della indennità parlamentare, con la certezza per almeno i due terzi degli attuali deputati e senatori di dover tornare alle precedenti attività (o inattività), di quelle quote continueranno a vedersene ben poche. Insomma, predicava bene Grillo, dal pulpito del suo 730; ma tra il mensile che passa Montecitorio e quello di un portalettere, c’è una bella differenza. Dunque, meglio mettere da parte qualche soldo, e alcuni irrinunciabili principi.

Del resto, che tra il dire e il fare ci sia un abisso a ogni livello, lo conferma anche una persona seria come il sindaco di Roma Gualtieri. Che aveva promesso che la capitale sarebbe stata ripulita entro lo scorso Natale, e che invece continua a svegliarsi ogni mattina con lo stridio dei gabbiani, e il grufolare dei cinghiali proprio nei quartieri più Pd-chic, tipo i Parioli. Troppo alta la montagna dei rifiuti per essere scalata in pochi mese. Magari più avanti con il termovalorizzatore che i 5Stelle non vogliono. Nel frattempo, giù la Tari (bene) e un appello ai romani: fate la differenziata. Giusto. Meglio, però, con qualche cassonetto (svuotato) in più. E qualche annuncio (irrealizzabile) in meno.