Giovedì 18 Aprile 2024

Collisione sfiorata in orbita La Cina dà la colpa a Musk

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di Giampaolo Pioli

La sfida dei dazi passa allo spazio. Pechino e Washington di nuovo ai ferri corti. Dai container ai satelliti. Altro che auto elettriche e senza conducente. Elon Musk potrebbero addirittura vedere boicottate tutte le Tesla in Cina a tempo di record. Colpa dei suoi satelliti privati che sgomitano nell’universo e hanno già minacciato due volte la nuova stazione orbitante cinese Tiangong .

Un accordo internazionale sottoscritto all’Onu dichiara illegali tutte le "guerre stellari" fra Stati e tratta l’universo come uno spazio pacifico comune e non di conquista. Pechino tuttavia, dopo averlo accolto come grande investitore, con una capacità di produzione di 600.000 vetture l’anno, ha puntato il dito contro Musk e contro gli Usa che lo proteggerebbero nelle sue incursioni spaziali. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijang, il multimiliardario Usa avrebbe messo a rischio la vita degli astronauti cinesi con due "incontri ravvicinati" alla stazione orbitante Tiangong, costretta a spericolate manovre di emergenza per non entrare in collisione.

Una lunga e circostanziata denuncia è già sul tavolo delle Nazioni Unite per i sospetti incidenti avvenuti a luglio e ottobre del 2021.

La rete dei satelliti Starlink posseduti da Musk che sono già 2000 nello spazio ma destinati a diventare 12000 nei prossimi 15 anni, avrebbe lo scopo di realizzare una ramificata connessione di Internet veloce a livello globale senza utilizzare le strutture e i ripetitori terrestri permettendo una copertura molto meno costosa anche delle aree più remote del pianeta.

Ma questa "costellazione elettronica privata" si troverebbe a popolare un’area dell’universo già piuttosto affollata. Con la dura denuncia del ministero degli Esteri cinese, Pechino punta ad arrivare, se necessario, anche ad un "boicottaggio terreno" della Tesla, oggi molto apprezzata e molto venduta in Cina .