Giovedì 25 Aprile 2024

Ci siamo persi le stelle cadenti O forse no

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Davide

Rondoni

E quelli che non han visto le stelle cadenti? Sì, noi che per un motivo o per un altro (impegni, nuvole, viaggi...) non ne abbiamo visto manco una tracciare la propria scia luminosa? Noi che abbiamo fallito l’appuntamento con quel segno che da antichissima tradizione viene associato all’esaudimento di desideri espressi silenziosamente? Cosa ce ne facciamo ora di ‘sti desideri? Sono destinati a spegnersi, a finire in niente come sembrano finire quelle stelle che ardono e svaniscono? La caduta di stelle è da sempre associato al tema della immortalità. Quando casca una stella un’anima va in cielo, diceva un adagio popolare che certo conosceva Giovanni Pascoli, il poeta romagnolo, che tale “pianto di stelle” mette in una sua struggente poesia. Ma i desideri, chi lo sa, sono anch’essi immortali? Durano più di una notte? Siamo in una epoca che enfatizza il tema del desiderio. Non solo eccitando continuamente e in modo pervasivo il desiderio erotico, ma mettendo la parola al centro di tante riflessioni, dinamiche, pratiche terapeutiche e motivazionali. Sotto lo slogan “Se davvero lo desideri puoi farlo” o simili, si assiepano motivatori, influencer e parafilosofi. In genere, ho il sospetto che quando si abusa di un termine (desiderio, passione ) sia perchè in realtà la “cosa” manca. Se ne parla molto, perché non c’è, o non si sa bene dov’è. Qualche sociologo e filosofo si interroga sul calo del desiderio, su motivi e sulle condizioni. In genere si dice che il desiderio cala a motivo dello stress. E mi pare che per vari motivi (individuali e sociali) lo stress si taglia a fette. E dunque noi che non abbiamo visto le stelle, che non abbiamo mormorato un desiderio segreto, s’è persa una occasione stellare, è il caso di dirlo, per rinnovare il nostro desiderare? Si sa che una etimologia fa derivare il termine stesso desiderare dal rapporto con le stelle, dal fissare la loro luce, come oggetto intensamente voluto, cercato. Ma allora se il desiderio sta nel cercare le stelle, forse la durata di un desiderio dipende da quanto cerchiamo di vedere veramente le stelle! E non solo il 10 agosto, ma anche il 3 marzo, o il 12 dicembre, continuamente. E soprattutto significa che i desideri non finiscono mai, se cerchiamo le stelle amando, lavorando, soffrendo, ogni giorno. Cercare le stelle, cioè i segni misteriosi del destino, i segni del cielo, dell’abisso che ci sovrasta e anima. Solo così i desideri crescono di intensità e di livello, come aveva capito il gran poeta Dante, quando non si piegano a oggetti mediobassi, e mirano al vero fuoco che li attira e li accende.