Martedì 15 Luglio 2025
NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Il ‘dottor silicone’ finisce in carcere

Il professionista trovato in ambulatorio e portato alla Dozza. In corso già due processi per le lesioni causate alle sue pazienti

Il dottore estetico Stefano Cacciari in un video delle Iene

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Bologna, 7 aprile 2025 – Il dr Stefa dovrà lasciare la siringa per un po’. A meno che non voglia iniziare a praticare i suoi ‘ritocchini’ anche ai detenuti della Dozza, dove il medico estetico si trova in custodia cautelare da sabato, quando i carabinieri del Nas sono andati nella sua casa con annesso ambulatorio a Rastignano – dove aveva oltretutto il divieto di stare – e lo hanno arrestato. In esecuzione dell’aggravamento della misura disposto dal gip, visto che il dr Stefa, al secolo Stefano Stracciari, 68 anni, ha più volte disatteso i divieti disposti nei suoi confronti, arrivando anche a violare i sigilli dell’ambulatorio, posto sotto sequestro lo scorso 23 gennaio, quando i carabinieri gli avevano anche notificato la misura personale della sospensione dell’esercizio della professione, per un anno.

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La misura era stata emessa a seguito dell’ennesima tegola giudiziaria arrivata nei suoi confronti: un’inchiesta, coordinata dal pm Luca Venturi e appunto affidata ai carabinieri del Nas, partita dalle denunce di quattro pazienti rovinati dal medico, uso a iniettare prodotti scaduti o contraffatti e addirittura sostanze come l’olio di silicone – vietato ormai dal 1993 – nei volti di chi, malauguratamente, si metteva sotto le sue mani. Prodotti ‘tarocchi’, le cui confezioni erano identiche a quelle di farmaci approvati dall’Aifa, che il medico acquistava su siti cinesi e coreani, a prezzi notevolmente inferiori a quelli reali di mercato. Un procedimento che vede Stracciari indagato per per lesioni cagionate in ambito sanitario, utilizzo di medicinali guasti e imperfetti e introduzione nello Stato di dispositivi medici falsificati.

Attualmente, il sessantottenne, difeso dall’avvocato Claudio Chiarini, ha a carico altri due procedimenti per lesioni, ma il suo nome è famoso alle cronache già dal 2006, quando finì a processo per aver iniettato su un’altra paziente lo stesso famigerato olio di silicone. In questa ultima tornata, stando a quanto accertato dal Nas, il ‘dr Stefa’ – come si fa chiamare sui social, dove pubblicizza le sue prestazioni – avrebbe non solo iniettato i filler ‘taroccati’ ai danni degli ignari pazienti, ma dopo aver tentato in maniera altrettanto scellerata di risolverne i danni, in un caso avrebbe anche somministrato del cortisone a una paziente allergica, per poi «aspirare con una siringa del liquido dal volto» e nel fare dei «fori nelle parti gonfie, senza ottenere alcun miglioramento». Anzi, come spiegava il gip Claudio Paris, il tutto accompagnato da «grave negligenza e imprudenza».

A un mese e mezzo dalla notifica della sospensione dell’attività, Stracciari è stato sorpreso più volte a violare le disposizioni del giudice. Nello specifico, il 26 febbraio, gli stessi Nas avevano accertato che quei sigilli erano stati violati, la porta dell’ambulatorio era aperta, le luci accese. E una cliente che stava uscendo da lì aveva riferito ai militari dell’Arma di avere contattato il medico pochi giorni prima e che aveva fissato un appuntamento per sottoporsi poi a un intervento ad aprile.

Dopo la scoperta della violazione dei sigilli, per Stracciari era stato disposto il divieto di dimora nel territorio del Comune di Pianoro. Ancora una volta, una misura disattesa: incurante del divieto, il medico – sospeso tra l’altro anche dall’ordine – il 3 aprile era di nuovo stato sorpreso dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni mentre usciva dalla sua casa di Rastignano. Non solo. Quando sabato i militari sono andati a prenderlo per accompagnarlo alla Dozza, Stracciari è stato rintracciato nella stessa abitazione ‘proibita’.