Mercoledì 24 Aprile 2024

C’eravamo tanto amati Gassmann, addio al Pd "Troppi imbucati" Star in fuga dal partito

L’invettiva dell’attore romano: "Siete lontani dai problemi reali". È solo l’ultimo scricchiolio di una frattura iniziata con la nascita dei dem . Alba Parietti e Meloni: "La stimo anche se non condivido il suo pensiero"

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di Ettore Maria Colombo

È stato subito letto come un urlo di morettiana memoria. Questa, la frase: il Pd è "un partito che continua a essere “riempito“ di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l’idea iniziale. Un continuo cavallo di Troia lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni. Non vi voto MAI più".

È il tweet dell’attore e regista Alessandro Gassmann sul Pd e l’ingresso nel partito di Dino Giarrusso. Come si sa, l’ex Iena televisiva ed ex M5s ha deciso di entrare nel Pd, non limitandosi poi a dire che voterà Bonaccini, ma spiegando anche che la sinistra deve riscoprire Berlinguer e "gli operai". Al netto dell’imbarazzo che regna sovrano, da giorni, dentro l’area Bonaccini per l’endorsement poco gradito (ma che ha fatto la gioia di Schlein) e pure al netto della effettiva tessera che verrà, o non verrà, data al neofita Giarrusso per votare, resta in piedi il problema del sempre più difficile rapporto tra il mondo degli artisti, degli intellettuali, dei vip, e la sinistra democratica che, da tempo, non scalda più i cuori.

E se nel mondo degli intellettuali, escluso Maurizio De Giovanni, coinvolto nel comitato dei saggi per scrivere il nuovo Manifesto del Pd e poi scappato sbattendo la porta, la tendenza è ancora a dispensare consigli e opinioni su dove deve andare il Pd del futuro, attori e artisti, invece, e da tempo, si vergognano assai nel dirsi di sinistra, figurarsi di votare Pd.

Alle ultime politiche, in molti si sono schierati contro la destra e la Meloni (Elodie, Berté, Levante, Giorgia, Maneskin, ma pure Asia Argento, i coniugi Ferragnez...), ma nessuno ha fatto pubblica dichiarazione di voto per il centrosinistra o il Pd. In più, la beffa: Alba Parietti, cuore da sempre a sinistra, disse di non condividere le sue idee ma di "avere stima per Giorgia".

Eppure il legame con gli artisti era forte. L’inno dell’Ulivo era la Canzone popolare di Ivano Fossati, e Jovanotti accompagnò Veltroni nel suo tour alle politiche del 2008 con la sua Mi fido di te (per poi pentirsene, peraltro). Oggi invece la sinistra attoriale e musicale, pur rimasta tale, ovvero anti-destra, col Pd non vuol avere più nulla a che fare. Non voterà alle primarie e si guarda bene dal fare endorsment per questo o quel candidato.

Eppure, solo alle primarie del 2017, Iva Zanicchi si dichiarava "innamorata" di Andrea Orlando, Al Bano tifava per Michele Emiliano e Renzi rispondeva con Oscar Farinetti. Ancora nel 2019, alle primarie che incoronarono Nicola Zingaretti, si registravano i voti di uno stuolo di vip: Paolo Virzì, Gigi Proietti, Francesco Guccini, Roberto Benigni e Nanni Moretti. E questa volta? Attori e cantanti assenti. E Moretti? Forse alle primarie, alla fine, andrà pure stavolta. Ma l’urlo di Gassmann ricorda quello morettiano, lanciato nel 2002 dal palco dei girotondi ("con questi dirigenti non vinceremo mai!"). Dietro, sul palco, c’erano Rutelli e Fassino, che sbiancarono, e dietro ancora il Massimo D’Alema del "dì qualcosa di sinistra!" (film Aprile, 1998).