Giovedì 18 Aprile 2024

Cenone on line con tanti amici e parenti

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Riccardo

Jannello

Faccio il cenone in streaming perché non ho niente da fare e magari imparo a cucinare, cosa che mi è ostica. E così posso recitare il proverbio a mio modo: chi cucina a Capodanno cucina tutto l’anno. Chissà, potrebbe piacermi e, costretto dalle circostanze e dalle chiusure, potrei davvero imparare. E ho un sogno: essere collegato all’auricolare con Felix Lo Basso che mi urla nelle orecchie come rompere un uovo, girare le melanzane, impiattare. La cucina a distanza in fondo l’ha già inventata Benedetta Parodi che in "Senti chi mangia" fa guidare mani incapaci a chef stellati solo con la voce. Il risultato è spesso comico, lo sarà anche il mio. Per carità, pure Masterchef in tempi di pandemia si è convertito alla cucina a distanza per selezionare i concorrenti. Il problema è: come si fa a sentire il sapore in streaming? La consistenza, forse, si può valutare da come tiri su il mestolo, ma il gusto e l’olfatto che fine fanno. Ah già, scusate: molti lo hanno perso per il Covid e quindi… Faccio il cenone in streaming perché non ho appuntamenti da rispettare e quindi non ho tempi limitati, posso fare i cavoli miei. Non ho l’impegno alla vigilia di Natale di andare alla messa di mezzanotte, e a San Silvestro non devo correre ad accendere i mortaretti in balcone per essere più veloce del vicino. Ho tempo di puntare la webcam su di me e collegarmi non solo coi parenti, ma anche con gli amici, sempre che non ci sia un numero contingentato anche da remoto. E se il piatto non piace che se lo facciano loro.